Il sole a .....scacchi 2007

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view post Posted on 18/7/2007, 14:43
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Traffico di droga dall'Olanda alla Sicilia, 10 arresti

ROMA - Un traffico di stupefacenti che arrivava in Sicilia dall'Olanda è stato scoperto dai carabinieri che stanno eseguendo per questa vicenda numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Messina su richiesta della procura distrettuale antimafia. Gli indagati sono accusati di far parte di organizzazioni criminali che operano nei comuni della provincia di Messina, in particolare a Patti, Sant'Angelo di Brolo e Capo d'Orlando, dedite principalmente al traffico internazionale di droga. I reati contestati sono stati commessi dal 2005 ad oggi.
Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Messina hanno permesso di far emergere un notevole traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish, scoprendo anche i canali di rifornimento dall'estero e in particolare dall'Olanda.

Gli arresti eseguiti sono dieci. Sette indagati sono stati portati in carcere o hanno ricevuto l'ordine di custodia in cella essendo già detenuti per altri reati, mentre altri tre hanno ottenuto gli arresti domiciliari. L'accusa contestata è di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e spaccio di denaro falso, in particolare banconote da 50 euro.

Al centro dell'inchiesta vi era l'ex cuoco paraplegico, Francesco Cannizzo, ritenuto longa manus nella gestione del mercato della droga del boss di Tortorici, Cesare Bontempo Scavo. Cannizzo ha già alle spalle una condanna all'ergastolo nel maxiprocesso alla mafia messinese "Mare Nostrum", ed è stato condannato a 16 anni e otto mesi nel processo "Due Sicilie" e a otto anni per traffico di cocaina.

Gli arrestati nell'operazione antidroga denominata "Luna" eseguita stamani dai carabinieri nella provincia di Messina sono 10. In carcere si trovano Antonino Guidara, 27 anni, Michele Princiotto, 49 anni, Michele Siragusano detto 'Postaferma', 32 anni, Tindaro Siragusano, 37 anni, e Luigi Terranova; ai domiciliari si trovano invece Pietro Armenio, 26 anni, Francesco Guidara, 50 anni e Orlando Terranova, 36 anni; infine in carcere il provvedimento è stato notificato a Roberto Mollica Parasiliti, 29 anni e Francesco Cannizzo, 47 anni, ritenuto dagli investigatori longa manus nella gestione del mercato della droga del boss di Tortorici, Cesare Bontempo Scavo.

Altre 15 persone sono state raggiunte da avvisi di garanzia per singoli episodi di spaccio e per violenze nei confronti di amministratori locali.

18/07/2007
 
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view post Posted on 23/7/2007, 00:36
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CATANIA: Arrestato dai Carabinieri Orazio Giordano, 35 anni, sorvegliato speciale, deve scontare una condanna a 2 anni e 1 mese per estorsione

22/7/2007

La Sicilia
 
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view post Posted on 25/7/2007, 14:00
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Usura - Denunciati cravattari nel Messinese


ROMA - Prestavano ai commercianti somme di denaro a tassi d'usura e per questo sono stati arrestati dai carabinieri: i militari del Comando provinciale di Messina hanno eseguito stamani tre ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal gip del tribunale di Patti (Messina). I carabinieri hanno eseguito i provvedimenti a Capo d'Orlando, Brolo e Sant'Angelo di Brolo, in provincia di Messina. Gli indagati sono accusati di aver prestato somme di denaro ad usura. L'indagine ha preso il via dalle denunce presentate da vari commercianti, e anche le associazioni antiracket hanno contribuito all'inchiesta.

25/07/2007
 
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view post Posted on 31/7/2007, 13:51
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Gela, 10 arresti per furti ed estorsioni

ROMA - I carabinieri della compagnia di Gela hanno eseguito dieci ordini di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati ad una banda accusata di mettere a segno, con l'autorizzazione delle cosche mafiose, furti ed estorsioni.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Caltanissetta, Giovanbattista Tona, su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia nissena, Nicolò Marino, Rocco Liguori e Alessandro Picchi. L'operazione è stata denominata "Iron men".

Le indagini hanno evidenziato che la quasi totalità dei furti che venivano commessi a Gela (automobili, cavi di rame, tubi d'acciaio), oltre alle estorsioni e ai danneggiamenti ai negozi dei commercianti che non pagavano il pizzo, erano opera dei componenti di una "squadra" che fa capo ad una delle persone arrestate stamani
Gli investigatori hanno inoltre accertato che molte delle persone che subivano i furti a Gela si rivolgevano agli indagati per ottenere la restituzione, dietro il pagamento di una somma di denaro, di quanto gli era stato rubato. Se però capitava che la vittima del furto era un affiliato alle cosche mafiose, non gli veniva richiesto alcun corrispettivo in denaro per la restituzione dell'oggetto rubato.

31/07/2007
 
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view post Posted on 2/8/2007, 18:36
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Palermo, arrestato il super boss latitante Franzese


PALERMO - La polizia di Stato ha arrestato a Palermo il boss latitante Francesco Franzese, 43 anni, inserito nell'elenco del ministero dell'Interno dei ricercati più pericolosi. L'uomo, ritenuto capomafia della 'famiglia' di Partanna-Mondello, era ricercato, oltre che per associazione mafiosa, per una condanna all'ergastolo inflittagli dai giudici di Messina.

Franzese è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile in una villetta di via Salerno, alla periferia di Palermo. Il latitante si nascondeva nell'abitazione di due coniugi, anche loro arrestati. L'uomo non ha opposto resistenza quando gli agenti della sezione Catturandi hanno fatto irruzione nella casa e si è lasciato ammanettare.

La coppia, le cui generalità non sono state ancora rese note, ha un bambino che verrà affidato ai parenti. L'operazione è stata coordinata dal questore di Palermo Giuseppe Caruso e dal capo della Mobile Piero Angeloni.

02/08/2007
 
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Giudice di pace
view post Posted on 3/8/2007, 17:13





AL VAGLIO DOCUMENTI DEL COVO.


Palermo, 3 ago. - Il sostituto procuratore della Dda, Gaetano Paci, e gli investigatori della Squadra Mobile stanno esaminando i documenti sequestrati ieri nella villetta di via Salerno dov'e' stato arrestato il latitante Francesco Franzese, 43 anni, ritenuto il reggente della famiglia della borgata di Partanna Mondello. Tra le carte al vaglio degli inquirenti, anche messaggi attribuiti a Salvatore Lo Piccolo, latitante da anni boss del mandamento di San Lorenzo nel cui territorio ricade Partanna Mondello, e indicato tra i possibili nuovi capi delle mafia dopo Prozenzano. Nella villetta sono stati sequestrati anche scritti cifrati, ritenuti un possibile registro delle estorsioni che sarebbero state controllate da Franzese. Il latitante era anche in possesso di un'apparacchiatura in grado di rilevare microspie e aveva con se' la sua collezione personale di quindici orologi "Rolex". Al momento della cattura, secondo gli inquirenti, Franzese stava aspettando che qualcuno portasse nella villetta la sua bambina per uno degli incontri che il latitante organizzava saltuariamente con la figlia. (AGI)
 
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Grigorij_Rasputin
view post Posted on 8/8/2007, 14:36




Estorsioni: un arresto nel Nisseno
Fondamentale la collaborazione della vittima del racket
(ANSA) - PALERMO, 8 AGO - Un pregiudicato di 34 anni e' finito in carcere con l'accusa di estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso nel Nisseno. Fondamentale e' stata la collaborazione della vittima del racket, un imprenditore di Gela. Oltre a far arrestare il suo presunto aguzzino, l'imprenditore ha permesso la scarcerazione di un'altra persona, finito in manette lo scorso maggio, non riconoscendolo come uno dei presunti taglieggiatori.

Ansa
 
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view post Posted on 12/8/2007, 00:10
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Mafia, sgominate due cosche: 14 arresti a Palermo


La Polizia di stato ha arrestato a Palermo 14 persone sgominando due cosche mafiose appartenenti al mandamento di Bocca di Falco-Passo di Rigano e di Torretta.

L'operazione antimafia, coordinata dal pm della Dda di Palermo Maurizio De Lucia, nasce da un'indagine che si è avvalsa di intercettazioni telefoniche ed ambientali e che ha portato alla ricostruzione dell'organigramma dei "mandamenti" di Bocca di falco-Passo di Rigano e di Torretta.

Tra gli arrestati vi è Francesco Sirchia, ritenuto il gestore del racket delle estorsioni a Passo di Rigano-Bocca di Falco; Pietro e Matteo La Barbera che avrebbero riciclato i soldi della mafia in attività lecite; Calogero Caruso, ritenuto il capo della "famiglia" di Torretta che avrebbe anche mantenuto i rapporti con il boss palermitano latitante Salvatore Lo Piccolo. In manette anche gli imprenditori Francesco Spinelli, che era già agli arresti domiciliari, e Rosario Mignano; ed anche due ex funzionari del comune di Torretta (Pa): Benedetto Dragotto, ex capo dell'ufficio tecnico, e Rosario Bordonaro.

Dalle indagini condotte dalla Dda di Palermo riemergono i collegamenti tra la mafia siciliana e Cosa nostra americana. Sembra che a volerli sia stato il boss latitante Salvatore Lo Piccolo che, tramite la famiglia del mandamento di Torretta, avrebbe riallacciato i rapporti con i «vecchi» capi mafia palermitani Inzerillo, rifugiatisi in America dopo la guerra di mafia degli anni '80, e sembra rientrati in Sicilia.

Tutti gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio, illecita intestazione di beni e concorso in associazione mafiosa. All'operazione antimafia hanno partecipato oltre 100 agenti della Squadra mobile di Palermo.

L'Unità
 
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view post Posted on 12/8/2007, 00:51
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Mafia: carabinieri bloccano summit

Catania: arrestato latitante e otto presunti fiancheggiatori

(ANSA) - CATANIA, 11 AGO - I carabinieri hanno interrotto un summit di mafia in una masseria isolata sull'Etna, dove sono stati arrestati un latitante e 8 persone. E' stato catturato Roberto Boncaldo, 42 anni, indicato dagli investigatori come esponente della cosca Santapaola. Con lui, erano arrivate altre tre persone da Catania, mentre 5 partecipanti alla riunione erano di Bronte. Il summit, secondo i militari, doveva servire a studiare strategie criminali per ottenere il predominio negli affari illeciti nella zona.
 
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view post Posted on 25/8/2007, 12:38
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Catturato latitante clan Santapaola

CATANIA - Agenti della Squadra Mobile di Catania hanno catturato a Mascalucia il latitante Sebastiano Cannizzaro, di 53 anni, considerato dagli investigatori elemento di vertice del clan Santapaola e di cosa nostra della provincia etnea. La cattura è avvenuta ieri pomeriggio, ma è stata resa nota solo stamane, da parte di agenti della Sezione criminalità organizzata e della Squadra Mobile, al termine di indagini effettuate sotto la direzione della Dda.

Cannizzaro è stato individuato in una villetta nella zona periferica del paese, dove gli agenti hanno fatto irruzione. L'uomo era in compagnia della moglie, non era armato e non ha opposto resistenza agli agenti. Sebastiano Cannizzaro era stato condannato all'ergastolo, condanna confermata dalla Corte di Cassazione, perchè riconosciuto colpevole di associazione mafiosa, di due omicidi - quelli di Giovanni Riela e Massimiliano Vinciguerra - di soppressione di cadavere e di detenzione abusiva di armi.I reati si riferiscono al 1998, nel contesto della guerra di mafia che vide contrapposti il clan Mazzei e il clan Santapaola, del quale Cannizzaro era il rappresentante.

Cannizzaro era stato scarcerato alla fine del giugno scorso dalla casa circondariale dell'Aquila per decorrenza dei termini di custodia cautelare e si era reso irreperibile nelle more della decisione della Corte di Cassazione, avvenuta il 9 luglio successivo.

25/08/2007
 
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view post Posted on 28/8/2007, 13:19
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Palermo - Sorvegliato speciale in manette

PALERMO
- Condannato con sentenza definitiva per concorso in associazione mafiosa, per mesi, è riuscito ad evitare che gli venisse notificata la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Palermo, non facendosi trovare in casa. Gli agenti del Commissariato Oreto sono però riusciti a comunicare il provvedimento a R.A., palermitano di 41 anni. Gli investigatori hanno scoperto che, insieme ai suoi familiari, aveva prenotato una crociera nel Mediterraneo e che si sarebbe dovuto imbarcare su una nave. Insieme ai colleghi della polizia di frontiera marittima, gli
agenti si sono appostati al porto, riuscendo a individuare l'uomo e notificargli la misura.

28/08/2007
 
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Giudice di pace
view post Posted on 29/8/2007, 10:14




CRONACA - Legato al clan Emmanuello-Madonia, rintracciato grazie ad intercettazioni telefoniche
Specialista in esplosivi deve scontare 11 anni per associazione a delinquere e traffico di droga
Mafia, latitante preso in Romania
Era tra i cento più pericolosi
Arrestato in Romania mafioso latitante da 5 anni.

GENOVA - Il latitante mafioso Salvatore Fraterrigo, 60 anni, originario di Vallelunga Pratameno (Caltanissetta), legato al clan Emmanuello-Madonia, è stato arrestato in Romania dalla squadra mobile di Genova con la collaborazione dell'Interpol e della polizia rumena.

Il pregiudicato, inserito nello speciale programma di cattura del Ministero dell' Interno dei cento latitanti più pericolosi, era ricercato dal novembre del 2002. Fraterrigo deve scontare 11 anni di reclusione, inflitti dal tribunale di Genova per traffico di sostanze stupefacenti ed associazione per delinquere di stampo mafioso.

Il latitante è stato localizzato nella cittadina di Bocsa, in Romania, grazie ad intercettazioni telefoniche avviate nell' aprile scorso dalla squadra mobile di Genova in collaborazione con la polizia romena. Fraterrigo è nipote di Don Calogero Sinatra, noto esponente mafioso che intratteneva i contatti tra Sicilia, Stati Uniti e Montecarlo, dove si tenevano summit mafiosi, a cui partecipava anche il pregiudicato. Fraterrigo, specialista in esplosivi, è stato indicato quale responsabile degli attentati incendiari ad un night club di Alessandria con finalità estorsive.

la Repubblica.it
(29 agosto 2007)
 
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view post Posted on 6/9/2007, 16:08
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Galati Mamertino - Estortore in manette

GALATI MAMERTINO (MESSINA) - Su ordine di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Patti, i carabinieri di S. Agata di Militello hanno arrestato Giuseppe Manasseri, 27 anni, accusato di tentata estorsione. Durante i festeggiamenti patronali a Galati Mamertino, insieme ad alcuni complici ancora in fase di identificazione, avrebbe chiesto il pizzo ad alcuni ambulanti africani. Al rifiuto degli extracomunitari, Manasseri avrebbe appiccato il fuoco ad una bancarella.

06/09/2007
 
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view post Posted on 11/9/2007, 13:24
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CATANIA - Una coppia di coniugi è stata arrestata con l'accusa di estorsione da agenti della Squadra Mobile di Catania mentre riscuoteva la somma di 400 euro, come pagamento mensile, dal titolare di una concessionaria di automobili di Acireale. L'arresto è avvenuto ieri ma è stato reso noto solo stamane. L'uomo è un presunto appartenente al Clan Santapaola.

Gli arrestati sono Gaetano Orazio Di Bella, di 47 anni, e la moglie Patrizia Trimboli, 40 anni. Sono stati bloccati dopo avere riscosso il denaro da un impiegato della concessionaria incaricato dal titolare. Gli investigatori hanno accertato che dall'aprile del 2006 i soci dell'autosalone versavano alla cosca Santapaola 400 euro al mese, somma che sarebbe stata riscossa da Orazio Di Bella, che ha precedenti penali per associazione mafiosa, estorsioni ed altro, e risulta inserito nel gruppo del quartiere di Picanello. Le indagini si sono avvalse, tra l'altro, di videoriprese.

Marito e moglie si sarebbero recati nell'autosalone in scooter. Gli investigatori hanno accertato che Patrizia Trimboli aveva già accompagnato il marito nell'autosalone in un'altra occasione. Ieri la donna è rimasta fuori dalla concessionaria d'auto. Gli agenti della Squadra mobile hanno bloccato la coppia in un luogo distante dall'autosalone e hanno trovato la somma di denaro in tasca al'uomo, mentre la donna ha negato di essere andata nella concessionaria.

Orazio Di Bella è stato condannato a cinque anni e due mesi di reclusione per mafia nel processo scaturito dall'operazione denominata "Orsa maggiore", durante il quale emerse che l'uomo era un elemento di fiducia di Calogero Campanella, e per un tentativo di estorsione ai danni di un commerciante catanese. Coordina l'indagine il sostituto procuratore della Dda di Catania Fabio Scavone.

A Caltanissetta il Gico della Guardia di Finanza e i militari della compagnia di Gela hanno eseguito sedici ordinanze di custodia cautelare, disposte dal gip Paolo Andrea Fiore su richiesta della Procura, nei confronti di presunti appartenenti ai clan mafiosi di Gela, alcuni dei quali già in carcere.

Le indagini delle fiamme gialle, dirette dal procuratore Renato Di Natale e dal sostituto procuratore della Dda Antonino Patti, avrebbero accertato estorsioni a danno della rivendita di autoveicoli Auto Import di Giuseppe Cassarà, padre del collaboratore di giustizia Salvatore.
Attraverso servizi di osservazione e accertamenti contabili e bancari, gli investigatori avrebbero appurato la consegna da parte del rivenditore ai presunti estortori di 22 autovetture, utilizzate da soggetti appartenenti alla criminalità organizzata gelese e in particolare al clan Rinzivillo. Secondo la finanza l'imprenditore è stato minacciato con armi ed è stato vittima di un attentato incendiario nella sua ditta.

Gli arrestati dell'operazione 'Free car' della guardia di finanza a Gela: Salvatore Azzarelli, 30 anni; Giuseppe Billizzi, 35 anni; Massimo C. Billizzi, 30 anni; Jacopo Di Noto, 26 anni; Claudio Domicoli, 40 anni; Massimo Gerbino, 28 anni di Vittoria; Vincenzo Minardi, 49 anni; Paolo Palmeri, 40 anni; Rocco Palmeri, 47 anni; Alessandro Pardo, 26 anni; Antonio Passaro, 56 anni di Niscemi; Samuele Rinvivillo, 24 anni; Ignazio Smorta, 31 anni; Gaetano Tomaselli, 28 anni; Massimiliano Tomaselli, 26 anni; Domenico Vullo, 31 anni.

Alcune delle persone coinvolte nell'operazione hanno ricevuto l'ordinanza in carcere, dove sono detenuti. La guardia di finanza ha sequestrato nove autoveicoli. Per gli arrestati è stato disposto l'isolamento e la dilazione dei colloqui con i difensori fino all'interrogatorio di garanzia. Ulteriori dettagli dell'inchiesta, denominata 'Free car' saranno resi noti in conferenza stampa, questa mattina, nella Procura di Caltanissetta.

11/09/2007


Gela - Operazione "Free car", altri arresti

CALTANISSETTA - Sale a 19 il numero delle persone arrestate dal Gico della Guardia di finanza di Caltanissetta a Gela nell'operazione chiamata Free Car. Ieri erano state eseguite sedici ordinanze di custodia cautelare, disposte dal gip Paolo Andrea Fiore su richiesta della Procura, nei confronti di presunti appartenenti clan mafiosi di Gela, alcuni dei quali già in carcere. Le indagini delle fiamme gialle, dirette dal procuratore Renato Di Natale e dal sostituto procuratore della Dda Antonino Patti, avrebbero accertato estorsioni a danno della rivendita di autoveicoli Auto Import di Giuseppe Cassarà, padre del collaboratore di giustizia Salvatore. Il pentito era fidanzato con la figlia di un boss del clan Rinzivillo. Dopo la rottura con la ragazza cominciarono le estorsioni ai danni dell'attività commerciale. In cella sono finiti oggi Emanuele Barbuscia, 42 anni nato a arrestato a Mantova, Nicolò Martines, 47 anni e Maurizio Morello, 47 anni arrestato a Ravenna.

12/09/2007

Edited by Tex - 12/9/2007, 15:20
 
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view post Posted on 19/9/2007, 08:55
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Mafia, arrestato boss vicino a Bernardo Provenzano

PALERMO - La polizia di Stato ha arrestato il boss mafioso Giuseppe Lipari, 72 anni, geometra, consigliori del capomafia Bernardo Provenzano e amministratore dei beni dei corleonesi. In passato, il pregiudicato era stato condannato a undici anni e due mesi di reclusione per mafia.

Lipari, dopo aver scontato la pena, era tornato da più di un anno in libertà. Adesso è stato raggiunto da un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e dei sostituti Marzia Sabella e Michele Prestipino. È accusato di associazione mafiosa.

Questa nuova indagine condotta dalla Squadra mobile di Palermo è scaturita subito dopo l'arresto di Provenzano. Gli investigatori hanno disvelato un articolato intreccio di interessi dell'organizzazione mafiosa nel settore dei lavori pubblici e degli appalti. Il giudice ha inoltre ordinato il sequestro di beni, considerati di provenienza illecita, per un valore di tre milioni di euro.

Il geometra Pino Lipari, appena uscito dal carcere, si era messo in movimento per vendere una delle proprietà riconducibili a Bernardo Provenzano. Secondo l'accusa, il consigliori del padrino, tornato in libertà il 13 aprile 2006, due giorni dopo che era stato arrestato Provenzano, stava cercando di far avere al boss corleonese la somma di denaro che avrebbe ottenuto dalla cessione di un grande appezzamento di terreno nelle campagne di Carini (Palermo), del valore di tre milioni di euro.

Il bene (sequestrato stamani dagli agenti della Squadra mobile di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia), attraverso prestanomi era riconducibile proprio a Provenzano. Lipari, infatti, dopo aver concluso la vendita, aveva intenzione di far arrivare i soldi al vecchio padrino. Si sarebbe trattato infatti di un "acconto" liquido derivante dalla vendita di una fetta del tesoro di Provenzano, disseminato in varie parti della Sicilia e del Paese, e che risulta intestato a prestanomi.

19/09/2007

Edited by Tex - 19/9/2007, 14:24

Attached Image: lipari.jpg

lipari.jpg

 
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