Il sole a .....scacchi 2007

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view post Posted on 12/1/2007, 01:55
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Ho pensato di riportare tutte le notizie che riguardano, nella nostra regione, gli arresti per mafia.
Ciò allo scopo di fare un bilancio annuale che consenta, dati alla mano, di avere maggiore contezza del fenomeno.
Ovviamente siete invitati a contribuire

Mafia: Catania, boss latitante arrestato per estorsione

Carmelo Puglisi, 42 anni, detto “Melo u suggi”, ritenuto dagli investigatori responsabile del clan Ercolano Santapaola nel quartiere storico della Civita, è stato arrestato dalla polizia a Catania.

Era latitante dallo scorso mese di novembre quando riuscì a sfuggire a un’ordinanza di custodia cautelare per estorsione firmata dal gip del tribunale etneo e richiesta dalla locale Direzione distrettuale antimafia. L’uomo è stato scovato in un appartamento blindato di via Pozzo Canale, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. La polizia per ammanettarlo ha dovuto circondare l’intero isolato e ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco che grazie a una lunga scala hanno permesso agli agenti di entrare nell’appartamento dal tetto della casa. Puglisi è accusato di avere richiesto una somma di denaro come pizzo a un’impresa che da poco aveva iniziato l’attività nel quartiere popolare etneo. Carmelo Puglisi è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza.

2 gennaio 2007 alle 10:49 — Fonte: repubblica.it



Agrigento, scoperto traffico di armi e droga dalla Germania

AGRIGENTO - Traffici di droga e armi da guerra fra la Germania e Agrigento sono stati scoperti dalla polizia di Stato che ha eseguito 16 ordini di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti sono stati firmati dal gip distrettuale di Palermo.

L'inchiesta della Squadra mobile di Agrigento riguarda in particolare il gruppo criminale dei "Pace" di Palma di Montechiaro. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione, acquisto e uso di armi da guerra. I provvedimenti sono stati richiesti dai sostituti della Dda, Fernando Asaro e Gianfranco Scarfò.

Gli agenti, indagando sul traffico di droga proveniente da alcuni centri della Germania, hanno scoperto che gli agrigentini si rifornivano anche di grossi quantitativi di armi, gran parte delle quali, come emerge dalle intercettazioni ambientali, sarebbero ancora nascoste nelle campagne attorno a Palma di Montechiaro.

11/01/2007

LaSicilia.it

Edited by Tex - 21/1/2007, 15:39
 
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view post Posted on 18/1/2007, 15:22
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Siracusa - Taglieggiavano commerciante, 3 fermi
SIRACUSA - La polizia di Stato di Siracusa ha fermato tre persone ritenute responsabili, in concorso tra loro, di tentata estorsione a un commerciante. Le
indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, sono state supportate da sofisticate attività tecniche che, secondo gli investigatori, hanno "consentito di acquisire importanti elementi di responsabilità nei confronti dei tre soggetti ritenuti affiliati ad un clan mafioso operante nella città".

18/01/2007
la sicilia

Edited by Tex - 21/1/2007, 15:40
 
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Lilo85
view post Posted on 18/1/2007, 16:24




ogni tanto..buone notizie.
 
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view post Posted on 19/1/2007, 00:27
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Scotland Yard arresta moglie boss di Gela

LONDRA - Ann Hathaway, moglie del boss mafioso di Gela Antonio Rinzivillo, è stata arrestata da Scotland Yard a Middleton, presso Manchester, in Inghilterra, in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dalla magistratura italiana l'11 dicembre scorso, che accusa la cittadina britannica di associazione a delinquere di stampo mafioso. Lo ha annunciato la polizia londinese. Secondo l'ordine firmato dal gip di Gela Giovanbattista Tona, Hathaway, 44 anni, è sospettata di aver fatto da messaggero al marito in carcere, sottoposto al 41 bis, ma che aveva ancora in controllo delle attività della cosca.

L'ordine di arresto europeo è stato spiccato nell'ambito di un'operazione delle forze di polizia che ha portato all'arresto di 88 persone, tra cui lo stesso Rinzivillo (che sta già scontando in prigione 30 anni per omicidio e traffico di droga), l'11 dicembre, in relazione a un presunto maxi-riciclaggio di denaro. La donna, che prima di sposare Rinzivillo era venuta in Italia per seguire una carriera da ballerina, avrebbe lasciato la sua casa di Roma nei giorni precedenti al Natale, per raggiungere la sua famiglia a Middleton insieme alle due figlie, hanno detto fonti della polizia britannica.

Il boss Antonio Rinzivillo, 50 anni, ha appreso dalla televisione la notizia dell'arresto della moglie, nella sua cella del carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, dove si trova detenuto in regime di 41 bis. Il mafioso gelese sta scontando una condanna per l'omicidio dell' avvocato Antonio Mirabella di Milano. Nella scala gerarchica di "Cosa Nostra", in provincia di Caltanissetta, Rinzivillo, secondo i carabinieri, sarebbe il "figlioccio" di Giuseppe ("Piddu") Madonia, a capo delle famiglie mafiose gelesi. Rinzivillo incontrò Ann Hathaway, a Roma, circa 20 anni fa. E fu "amore a prima vista", un colpo di fulmine, da cui nacque una "storia" travolgente.

Dalla loro unione sono nate due figlie: una ha 18 anni l'altra 4. Ann proviene da una famiglia medio-borghese che abita nei pressi di Manchester. Ha rinunciato alla sua vita da ballerina per stare con il proprio uomo, consapevole della sua attività illecita, del suo ruolo e dei rischi che correva. Parla non l'italiano ma il dialetto gelese, con inflessione tipicamente inglese, come dimostrerebbero le intercettazioni in mano agli investigatori. Dai colloqui registrati emerge che la donna ha vissuto con i proventi dei traffici criminali del marito.

"E quando i soldi non arrivavano - dicono gli inquirenti - protestava, facendo valere le sue pretese". I carabinieri ritengono che la Hathaway abbia svolto un ruolo strategico nell'organizzazione, impartendo gli ordini che il marito le trasmetteva dal carcere. Per tutti questi motivi è stata incriminata per associazione mafiosa.

18/01/2007

La Sicilia

 
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view post Posted on 21/1/2007, 15:47
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- CATANIA, 19 GEN - Tre persone, che taglieggiavano un imprenditore, sono state arrestate dalla polizia di Stato ad Adrano per estorsione aggravata. Durante l'operazione agenti della squadra mobile della Questura etnea hanno trovato e sequestrato un piccolo arsenale, composto da pistole e fucili. Sulle armi e' stata disposta una perizia balistica. Gli arestati sono Pietro Severino, appartenente al clan Scalisi,Massimo Merlo e Antonio Salomone.

19 gennaio 2007

Ansa

Edited by Tex - 25/1/2007, 14:20
 
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view post Posted on 23/1/2007, 14:42
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Sgominata cosca della Noce


PALERMO - I titolari di concessionarie di automobili, di bar, di supermercati e di grandi magazzini erano costretti a pagare il pizzo ai boss nella zona del mandamento mafioso della Noce, che comprende una vasta area che parte vicino al centro di Palermo fino a raggiunge la periferia. Tutto ciò emerge dall'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che stamani ha portato all'esecuzione di 18 ordini di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti del gip sono stati eseguiti dalla polizia di Stato. Dall'inchiesta emerge che i commercianti, minacciati e pressati dai mafiosi, avrebbero versato alle casse della cosca grosse somme di denaro per evitare di subire danni alle attività.

Dalle indagini affiora anche il coinvolgimento dell'ex campione di calcio Totò Schillaci: l'idolo di Italia '90 si sarebbe rivolto a uno dei boss arrestati per evitare furti nella sua scuola di calcio a Palermo. Per questa vicenda Schillaci non è indagato, ma da quanto si apprende il calciatore potrebbe essere sentito nei prossimi giorni come teste dai magistrati della procura.

E' una intercettazione a fare emergere che Schillaci chiama Eugenio Rizzuto e gli riferisce che poco prima, al centro sportivo "Louis Ribolla", che si trova in viale Leonardo da Vinci, un ragazzo del quartiere di Passo di Rigano, aveva derubato alcuni giovani calciatori, portandogli via soldi e orologi custoditi negli spogliatoi.

Rizzuto, dopo aver riferito a Schillaci di non conoscere l'abitazione del giovane indicato dal calciatore, gli fornisce il numero di telefono di suo fratello, Aurelio, aggiungendo che nel caso in cui anche il fratello non conoscesse il giovane autore del furto, l'indomani mattina se ne sarebbe occupato lui.
Gli ordini di custodia cautelare sono stati richiesti dal procuratore aggiunto di Palermo, Giuseppe Pignatone e dai sostituti, Maurizio de Lucia, Roberta Buzzolani e Gaetano Paci che hanno coordinato l'inchiesta. Gli investigatori hanno tracciato la nuova mappa del mandamento mafioso della Noce, al quale era tanto "affezionato" Totò Riina, perché in questa famiglia aveva gran parte dei suoi fedelissimi, come Raffaele Ganci. Oltre alle estorsioni, i mafiosi della zona avrebbero curato anche un traffico di sostanze stupefacenti e la gestione delle macchine per i video giochi distribuite in numerosi locali della città. Fra gli arresti figura anche il nuovo capomandamento della zona.

Le estorsioni a commercianti e imprenditori frutterebbero a Cosa nostra grosse somme di denaro, e a pagare il pizzo sarebbero quasi tutte le grosse attività che ricadono nel mandamento mafioso della Noce. In questa inchiesta, gli investigatori hanno ricostruito ogni singola estorsione, grazie alle intercettazioni ambientali, nella quali emerge che tutti pagano senza esitazione. Qualche commerciante o imprenditore chiede anche lo sconto e per ottenerlo si rivolge ad alcuni capimafia di altre zone della città. E sempre ai boss della zona si rivolgono alcuni titolari di attività per "denunciare" furti nei propri locali e per cercare di recuperare la merce. Nessuno però si rivolge alle forze dell'ordine per segnalare le estorsioni subite.

Il mandamento mafioso della Noce è storicamente uno tra i più potenti presenti sul territorio di Palermo, e in passato è stato diretto da uomini di elevatissimo spessore criminale. Ma al suo interno, come del resto in gran parte di Cosa nostra, le affiliazioni sono cambiate, per via dei numerosi e continui arresti disposti dalla magistratura, e quindi adesso ai vertici delle famiglie si trovano persone che in passato erano solo dei fiancheggiatori dei boss.

Questi i nomi degli arrestati, oltre al boss Pierino Di Napoli, ritenuto il capomandamento della Noce: Francesco Picone, 67 anni; Giuseppe Musso, di 67 anni; Salvatore Gottuso, di 61; Francesco Scaglione, di 61; Vincenzo Bruno, di 59; Eugenio Rizzuto, di 55; Luigi Caravello, di 54; Salvatore Alfano, di 51; Antonino Vernengo, di 49; Guglielmo Ficarra, di 48; Pietro Di Mario, di 46; Umberto Maltese, di 46; Sergio Matina, di 45; Giovanni Vitrano, di 37; Felisiano Tognetti, di 36; Fabio Chiovaro, di 34.

23/01/2007

LaSicilia.it

e bravò Totò.....

quanto al pizzo per fortuna che noi a Catania non abbiamo di qusti problemi .....

Edited by Tex - 25/1/2007, 14:20
 
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view post Posted on 25/1/2007, 14:22
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Operazione "Occidente", 48 arresti

PALERMO
- Gli agenti della polizia hanno arrestato decine di persone accusate di essere capimafia e gregari delle famiglie appartenenti al mandamento mafioso di San Lorenzo. L'operazione denominata "Occidente", vede impegnati oltre duecento agenti. I provvedimenti cautelari sono stati firmati dal gip su richiesta dei pm Domenico Gozzo e Gaetano Paci. Le indagini della polizia hanno consentito di individuare i capi delle famiglie mafiose e gli affiliati alle cosche che fanno parte del mandamento del boss ricercato Salvatore Lo Piccolo, di cui proteggono anche la latitanza.
Attraverso intercettazioni ambientali, effettuate in un capannone in cui venivano svolte le riunioni segrete fra boss, gli agenti hanno seguito l'evoluzione e gli assestamenti delle famiglie mafiose. In questo modo è stato possibile fare luce su estorsioni a commercianti di una vasta zona di Palermo e scoprire importanti elementi sui rapporti d'affari dei mafiosi con imprenditori che sono risultati dalle indagini compiacenti o in alcuni casi, complici.

Nell'inchiesta vi sono centinaia di ore di conversazioni fra boss captate dalle microspie che arricchiscono questa indagine e offrono riscontri a quanto accertato dalla polizia. Emerge, dunque, come il mandamento guidato dal latitante Lo Piccolo ha svariati interessi nel settore dei lavori edili e delle imprese commerciali. Ma anche le collusioni e i boss che erano fino adesso "riservati". Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti, riciclaggio e interposizione fittizia di beni.

La procura ha chiesto ed ottenuto dal gip, oltre agli arresti, anche il sequestro di beni per un valore complessivo di 16 milioni di euro. Per gli inquirenti rappresenterebbero una parte del tesoro del boss latitante Salvatore Lo Piccolo, ricercato da oltre vent'anni e adesso al vertice di Cosa nostra. I provvedimenti cautelari dell' Operazione Occidente firmati dal gip, Maria Pino, sono 48 e riguardano i presunti capi e affiliati alle famiglie mafiose di San Lorenzo, Partanna, Mondello e Carini.

25/01/2007

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view post Posted on 31/1/2007, 00:38
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Mafia - Condannato a 4 anni, arrestato dalla polizia

CATANIA - Giuseppe Rizza, 42 anni, è stato arrestato dalla polizia di Stato di Siracusa in esecuzione di un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura generale di Catania il 25 gennaio scorso. L' uomo è stato riconosciuto colpevole di associazione di tipo mafioso e condannato alla pena di quattro anni di reclusione. Dopo la notifica del provvedimento, Rizza è stato accompagnato nella casa circondariale di Siracusa.

30/01/2007

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view post Posted on 9/2/2007, 13:51
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AGRIGENTO - Agenti della polizia di Stato hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare notificate ad un gruppo di agrigentini accusati di tentato omicidio, tentata estorsione ed estorsione.
I provvedimenti sono stati firmati dal gip Luigi Patronaggio, del tribunale di Agrigento, su richiesta della locale procura della Repubblica. L'inchiesta della polizia fa luce sul tentato omicidio avvenuto il 2 dicembre 2006 a Palma di Montechiaro (Agrigento) nei confronti di Giacomo Mazza. A questo episodio sono stati pure collegati fatti di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Dei sette provvedimenti cautelari cinque sono in carcere e altri due riguardano misure alternative e prevedono il divieto di dimora.

09/02/2007

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view post Posted on 10/2/2007, 23:47
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Catania, arrestato latitante del clan Cappello

CATANIA - Il latitante Cosimo Viglianesi, 53 anni, indicato come esponente della cosca Cappello, ricercato per due omicidi di mafia dall'8 novembre del 2006 in esecuzione di un ordine di arresto del Gip di Catania, è stato arrestato dalla polizia di Stato nel Ragusano. L' uomo si nascondeva in una casa rurale di contrada Sughero Torto di Scoglitti. A trovare il covo del latitante sono stati agenti della squadra mobile della Questura di Catania e personale della Direzione centrale anticrimine della polizia, grazie a servizi di intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Viglianesi era sfuggito all'operazione 'Crepuscolo' contro 13 persone appartenenti alla cosca Cappello, compreso l'omonimo boss ergastolano Salvatore, responsabili di numerosi omicidi commessi nel corso della guerra di mafia tra cosche contrapposte. Viglianesi, indicato dagli investigatori come elemento di spicco della cosca, in cui milita sin dagli anni Ottanta, è indagato per due omicidi. Inoltre è destinatario di un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura generale di Catania, perchè deve scontare tre anni di reclusione di una condanna per associazione mafiosa e rapina aggravata.

10/02/2007

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view post Posted on 14/2/2007, 18:05
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Catania - Condannato a 13 anni, arrestato dai carabinieri

CATANIA - Giansanto Maugeri, di 56 anni, di Riposto, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Giarre perchè deve scontare una condanna a 13 anni e due mesi di reclusione per associazione mafiosa, spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni. I fatti contestati sarebbero stati commessi a Giarre tra il 1998 e il 1999.

14/02/2007
 
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view post Posted on 17/2/2007, 15:41
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Catania - Rapina a commerciante, arrestato presunto affiliato clan Laudani

CATANIA - Un giovane di 26 anni, Antonino Fosco, ritenuto gravitante nel clan Laudani, è stato arrestato a Catania da agenti della Squadra Mobile perché accusato di essere uno dei tre malviventi che nel settembre dello scorso anno rapinarono un noto commerciante nel settore dell'abbigliamento. Il giovane è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso del negozio. Fosco sarebbe uno dei tre uomini che tentarono di bloccare il commerciante alla chiusura del negozio, e non essendo riusciti nell'impresa, attesero la vittima sotto casa per prenderlo a pugni e rapinarlo di 8.000 euro.

17/02/2007
 
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view post Posted on 20/2/2007, 16:12
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PALERMO - I boss mafiosi avevano progettato l'uccisione dell'ex presidente della Commissione antimafia, Giuseppe Lumia (Ds). Il piano è stato scoperto dalla procura di Palermo che ha chiesto ed ottenuto dal gip due ordini di custodia cautelare in carcere.
I provvedimenti sono firmati dal giudice Donatella Puleo, su richiesta del procuratore aggiunto Sergio Lari e del sostituto Michele Prestipino, e riguardano Domenico Virga, 43 anni, capomafia di Gangi (Palermo), già detenuto, e Salvatore Fileccia, di 42, ritenuto uomo d'onore della famiglia mafiosa di "Palermo Villagrazia".

20/02/2007
 
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view post Posted on 21/2/2007, 01:16
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Gela, al prete il pizzo con lo sconto

GELA (CALTANISSETTA) - Il racket delle estorsioni, a Gela, non risparmia nessuno, nemmeno la chiesa. Al parroco di S. Rocco è stata chiesta una tangente di settemila euro, ridotta poi a mille euro, in una sorta di "sconto speciale per il clero". La somma è stata incassata nel pomeriggio di domenica scorsa.

La polizia ha intercettato il taglieggiatore e lo ha arrestato con l'accusa di estorsione aggravata e minacce. Si tratta di Angelo Ognissanto, di 46 anni, pregiudicato per reati specifici, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno.

Il sacerdote è don Enzo Romano, di 54 anni. Proprio nella messa di domenica sera, il parroco, molto turbato, aveva detto ai fedeli che quella era la sua ultima omelia. Non ne avrebbe dette più, un po' per protesta un po' per evitare espressioni condizionate da uno stato d'animo tutt'altro che sereno.

Don Enzo Romano, alcuni anni addietro, fu preso di mira da sconosciuti malviventi che incendiarono la sua automobile e danneggiarono la sacrestia.
Era il periodo in cui si decideva per l'assegnazione dell'appalto della nuova chiesa della parrocchia, che è stata inaugurata nello scorso autunno.

20/02/2007
 
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view post Posted on 22/2/2007, 10:04
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PRESSIONI DEI BOSS IN POLITICA, ARRESTI

PALERMO - I carabinieri hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip, nei confronti di presunti appartenenti alle famiglie mafiose di "Villabate" e "Acquasanta". Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa ed estorsioni.

Dall'indagine emerge anche che alcuni boss avrebbero imposto ai partiti politici alcuni candidati da inserire nelle liste per le elezioni regionali del 2001. L'inchiesta prende spunto dalle dichiarazioni fatte dal collaboratore di giustizia Francesco Campanella, ed è stata coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e dai pm Michele Prestipino, Maurizio De Lucia e Nino Di Matteo, che hanno anche chiesto ed ottenuto dal gip i provvedimenti cautelari. Le estorsioni accertate riguardano attività che fanno riferimento alla grande distribuzione commerciale.

22/2/2007

ANSA
 
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