Posts written by Tex

view post Posted: 24/10/2012, 18:32 L'orgoglio di un padre - Off Topic
Leggete, certe notizie ti riconciliano con il genere umano, o, almeno, con una parte dello stesso

http://www.corriere.it/esteri/12_ottobre_2...0ed15c6ac.shtml
view post Posted: 23/10/2012, 12:55 Elezioni regionali: facce da ..spot - Off Topic
Dice il buon Mizzichè: tu non puoi entrare nel personale... :biggrin.gif:

Rudi Maira :Cuffaro è stato un grande prersidente della Regione...

Musumeci: ma che brava ...(alla giornalista)

Se non fosse una tragedia si potrebbe pensare ad una puntata di Zelig

view post Posted: 23/10/2012, 09:40 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
PALERMO – Maxi operazione della polizia con 41 arresti nel quartiere palermitano della Noce, lo stesso che Totò Riina diceva di “avere nel cuore”. Un blitz concluso all’alba del 23 ottobre dagli uomini del questore Nicola Zito ha disegnato la nuova nomenclatura di Cosa Nostra fra la Noce che fa da capofila e altri due quartieri ad alto rischio mafia, Altarello e Cruillas-Malaspina, facendo scoprire una rete di agenzie per le scommesse, traffici di stupefacenti, pestaggi a negozianti titubanti e una serie di estorsioni a tappeto. Con richieste di pizzo e danneggiamenti che non hanno risparmiato nemmeno la produzione Rai di “Magnolia film” per la fiction “Il segreto dell’acqua” andata in onda lo scorso inverno con Riccardo Scamarcio per protagonista.

I CAPI DEI CAPI – Il romanzo criminale dei mafiosi di Palermo sembra ormai davvero un film. Al vertice dei tre quartieri ci sono Gaetano Maranzano per Cruillas, Vincenzo Tumminia per Altarello e soprattutto Fabio Chiovaro alla Noce, il più autorevole della terna, nonostante l’appellativo di “’u picciutteddu”, cioè il ragazzo, visto che il numero uno, seppure agli arresti domiciliari, resta Franco Picone. Un provvedimento giudiziario di 700 pagine firmato dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituti Francesco Del Bene, Lia Sava e Gianluca De Leo dopo due anni di indagini che hanno avuto come registi il vicequestore aggiunto Antonio De Santis e il capo della Mobile Maurizio Calvino. Un lavoro condensato in una mappa aggiornata dei clan. Anche con intercettazioni che hanno permesso di filmare summit di mafia dai quali si capisce che “’u picciutteddu” conta molto di più di “Nasone” e “Pinuzzu a vacca”, come vengono chiamati in loro assenza due mafiosi da macchietta: Salvatore Seidita per il naso grosso che si ritrova e Giuseppe Sammartano per i suoi cento e passa chili.

LE CARTE DI CHIOVARO – Eloquente una intercettazione con un commerciante che, avendo appena aperto un negozio alla Noce, vuole sapere da un emissario della zona a chi rivolgersi per la cosiddetta “messa a posto”. Prova di una tendenza dura a morire, nonostante tanti impegni su legalità e antimafia. E il boss rivela: “E’ il ‘picciutteddu’ che fa carte, te lo dico io. Però comandati da Franco Picone...”.

LA RECITA DELL’ESATTORE - C’è chi protesta e viene bastonato, ma c’è chi si ribella e consente di incastrare l’esattore, come accade per la ristrutturazione di una scuola affidata a una ditta di Alcamo. In azione Giuseppe Sammaritano che ne parla con un altro boss, Santino Chiovaro, ignari delle ‘cimici’, decisi a racimolare 25 mila euro: “Non si devono portare i soldi ai “cristiani”? Ohu! Si ci devono portare i soldi!”. Esilarante una sorta di monologo a soggetto recitato dallo stesso Sammaritano che, mentre andava all’incontro con l’imprenditore, ripassava ad alta voce il discorso di tono intimidatorio che era intenzionato a rivolgergli, senza sapere di essere registrato dalle microspie collocate all’interno della sua autovettura. Facendo la prima voce: “Mi dia mille euro in qualsiasi modo. Per accomodare, dammi mille euro”. “Credimi, neanche posso andare a comprare la spesa”, si risponde cambiando tono e immaginando la probabile risposta dell’imprenditore per sottrarsi alla richiesta. E replica risentito a se stesso: “Ma che minchia dici? Te lo faccio io il conto... a che siamo qua... questi mille euro me li devi dare a me... ce ne vogliono di più... Gli faccia avere qualche mille euro pure a quello... Fagli avere qualche mille euro pure a Fabio...! Io stesso, se fossi in te, io pagherei per te, per me e per lui”.

FILM COMMISSION - Sempre all’opera la Film Commission di Cosa Nostra. Con i rampolli di Enzo Castagna in scena. La stessa che opera dai tempi del “Padrino parte III”, pronta a ricordare i “servizi” resi già nel ’70 alla ignara produzione di Francis Ford Coppola, e a minacciare ancora oggi registi e produttori di utilizzare i propri server per abiti di scena e comparse, mezzi e transenne al set, mostrando i locali dove non manca alcuna attrezzatura, pure le casse da morto, primaria attività di questa bizzarra holding specializzata in funerali. Le indagini stavolta si sono concentrate sui fratelli Tognetti e su Tommaso e Gaetano Castagna per le sopraffazioni tentate sui responsabili della “Magnolia film production”, l’anno scorso impegnati a Palermo nella fiction “Il segreto dell’acqua” andata in onda pochi mesi fa sulle reti Rai con Scamarcio per protagonista. Offrivano un aiuto “per potere ‘girare’ con tranquillità”, prospettando la possibilità di furti di materiale, danneggiamenti agli strumenti di ripresa ed al set, disordini nella fase di realizzazione delle scene, tutto invece scongiurato solo in presenza di personale della agenzia Castagna, come ripeteva il determinato Tommaso nel colloquio con un responsabile di “Magnolia”: “Domani puoi chiamare il reggimento dei carabinieri, domani ti faccio vedere io. Noi siamo come la Cina, siamo tremila i Castagna. Arrestano a me e ci sono i miei parenti, i miei amici. Hai capito? Del carcere non ci spaventiamo". E fu così assunto come "capogruppo di set" con il fratello Gaetano che, a sua volta, riuscì a piazzare la moglie e un gregario come addetto alla sicurezza.

LA SCALATA DEGLI STIDDARI – Ci aveva provato un gruppetto composto da Giuseppe Sammartano, Umberto Maltese, Antonino Bonura, raccolti intorno a Salvatore Seidita, a scalare il governo del quartiere Noce ai danni del boss Franco Picone, “impossibilitato”, come dicevano loro perché agli arresti domiciliari. Ma furono scoperti alcuni mesi fa, appena uscito dal carcere il “delegato” di Picone, Fabio Chiovaro “’u picciutteddu”: “Stavano facendo la squadra per scavalcare il Picone, preparavano il ribaltamento, come gli stiddari di Gela...”. La reazione non si fa attendere, con veri e propri atti punitivi. Soprattutto contro Giuseppe Sammartano, considerato la vera anima del tentato golpe, prima con il danneggiamento di un suo escavatore e poi con la completa distruzione della sua Smart, data alle fiamme da un giovane ripreso dalle telecamere della polizia. Un attentato commentato in diretta da Sammartano con il figlio: “Sono cose che capitano”. Cosciente delle ragioni della punizione.

view post Posted: 20/10/2012, 23:50 Il.mo, Preg.mo., Gent.mo, Squitissimo... - Off Topic
Se il prefetto avesse fatto notare con garbo al prete ciò che ha detto alzando la voce avrebbe evitato tanto rumore per nulla
view post Posted: 17/10/2012, 11:57 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
CATANIA - Agenti della squadra mobile di Catania hanno eseguito un'ordine di carcerazione per omicidio nei confronti di Luciano Musumeci, 41 anni, nell'ambito delle indagini sull'uccisione di Giambattista Motta, 44 anni, assassinato il 3 giugno del 2007 con diversi colpi di pistola nello storico rione San Cristoforo.

A svelare movente e esecutori del delitto sono stati diversi pentiti di Cosa nostra, e in particolare il boss collaboratore di giustizia Santo La Causa. Secondo l'accusa, Motta, affiliato alla cosca Mazzei, sarebbe stato assassinato nell'ambito di una faida tra clan rivali da Luciano Musumeci. Per il delitto erano indagati anche il boss Angelo Santapaola, ai tempi reggente dell'omonima 'famiglia', e il suo luogotenente Nicola Sedici, ma i cadaveri di quest'ultimi due furono trovati, il 30 settembre del 2007, carbonizzati nelle campagne di Ramacca, assassinati nell'ambito di una 'pulizia interna' a Cosa nostra.

Il provvedimento restrittivo a Musumeci è stato notificato in carcere dove l'uomo si trova detenuto per scontare una condanna, a 8 anni e 8 mesi di reclusione, per l'attentato compiuto nel 2007 al cantiere di Andrea Vecchio, poi diventato assessore regionale della giunta Lombardo, in via della Concordia a Catania, con le fiamme appiccate a un escavatore, per convincere l'imprenditore antiracket a pagare il pizzo.
view post Posted: 17/10/2012, 10:35 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
Catania, arrestati i fratelli Ercolano
e il figlio del boss Santapaola
Mercoledì 17 Ottobre 2012 - 09:22 di Antonio Condorelli
L'inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Salvi, ha portato alla luce una presunta intestazione fittizia di beni che vedrebbe coinvolti i rampolli della principale famiglia mafiosa etnea.

CATANIA - Nuovo colpo alla famiglia mafiosa Ercolano-Santapaola di Catania. Agenti della Squadra mobile della questura etnea hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro elementi di spicco di cosa nostra e di un incensurato nell'ambito di un'operazione contro l'intestazione fittizia di beni. Il provvedimento, emesso dal gip Luigi Barone, riguarda i fratelli i fratelli Aldo, Mario e Salvatore Ercolano e Vincenzo Salvatore Santapaola di 43 anni, figlio del capomafia “Nitto”

L'inchiesta coordinata dal procuratore Giovanni Salvi ha portato alla luce, grazie alla collaborazione del sostituto procuratore Iole Boscarino, una presunta intestazione fittizia di beni che vedrebbe coinvolti i rampolli della principale famiglia mafiosa etnea. Nell'operazione è stato coinvolto anche Pierluigi Di Paola, 40 anni, sposato con la figlia di Sebastiano D'Emanuele, cognato di Salvatore Santapaola, fratello di Nitto. La polizia ha eseguito il sequestro preventivo di tre società che sarebbero riconducibili agli Ercolano.


In manette il boss pentito Alleruzzo
"Ricostruiva il suo clan"
Mercoledì 17 Ottobre 2012 - 09:48
A 77 anni l'anziano capomafia è stato arrestato mentre era in possesso di un arsenale, che è stato sequestrato.

PATERNO' - Il boss Giuseppe Alleruzzo, 77 anni, è stato arrestato da carabinieri del Comando provinciale di Catania a Paternò. L'anziano capomafia è stato trovato in possesso di un arsenale che è stato sequestrato. Gli investigatori ritengono stesse per ricostruire il suo clan decimato da operazioni antimafia della Procura di Catania.

Alleruzzo, capo dell'omonima 'famiglia' di Paternò, è stato uno dei pentiti storici dei clan catanesi: iniziò la sua collaborazione l'11 agosto del 1987, dopo avere visto il cadavere della moglie Lucia Anastasi, uccisa nell'ambito di una faida tra cosche rivali nel Catanese. Dieci giorni più tardi fu assassinato suo figlio Santo. Il 'pentimento' di Alleruzzo non é stato esente da ripensamenti, con accuse ritrattate e poi riconfermate. Le indagini dei carabinieri sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania.

Fonte Livesicilia

Edited by Tex - 24/10/2012, 20:01
view post Posted: 13/10/2012, 19:54 Buonanotte Italia - Off Topic
Batman&Robin

In principio fu Lusi.
Tesoriere della Margherita, il partito che fu di Bianco, Rutelli & co, beccato con le mani nella marmellata. Diversi milioni di euro dei contribuenti utilizzati per spesucce personali.
Arrestato nel mese di giugno, Lusi sta scontando i domiciliari in un convento e si dice pronto a restituire il malloppo. Il Gip evidentemente ha ritenuto che le patrie galere sono luoghi poco adatti al percorso rieducativo del senatore.
Siamo sicuri che nell’ovattato silenzio del convento il nostro Lusi passerà le sue giornate a combattere con i tremendi sensi di colpa che lo attanagliano: ville, conti in banca, succulente cene che prendono forma nella notte, tormentandolo.
L’ideale sarebbe stato vederlo …alla destra del Nazareno nella posizione che fu di Barabba, ma..ci dobbiamo accontentare: si tratta pur sempre di un senatore della Repubblica Italiana mica di un cittadino qualunque
Poi venne il turno di Fiorito, detto Batman, capogruppo del PDL alla Regione Lazio guidata da Renatina (S)Polverini. Anche lui beccato con le mani nella marmellata, milioni sui conti personali, ville all’estero, Suv comprati, sempre con i soldi dei contribuenti, al primo accenno di … cielo pumbleo.
Indagato per peculato, Er Batman non si arrende, anzi va all’attacco: nomina suo difensore un principe del foro televisivo, l’avv. Carlo Taormina, e si presenta in tutta la sua stazza nell’unica aula deputata a giudicar simili fatti: il salotto di Bruno Vespa.
Il 2 ottobre viene arrestato.
Tra i telespettatori del celebre insetto televisivo inizia a serpeggiare il sospetto che la trasmissione porti sfiga.
Come in ogni saga che si rispetti il super eroe di turno non viene mai lasciato da solo.
E’ il 10 ottobre, ad essere indagato per peculato è Vincenzo “Mariulo” Maruccio capo gruppo dell’Idv alla regione Lazio. Avrebbe trasferito circa 750 mila euro sui suoi conti personali.
“Robin” Maruccio si dice sereno ed è pronto a spiegare tutto ai magistrati, intanto sembra che i 750.000 euro sarebbero spariti dai conti del nostro super eroe.
Gli italiani, visti i precedenti, auspicano che Robin Mariuccio decida di partecipare al più presto ad una nuova puntata di …Porta a Porta magari in compagnia del “celeste” alias Roberto Formigoni.
Già il “celeste”.
Costretto ad azzerare la giunta dopo che gli hanno arrestato l’assessore per concorso esterno in associazione mafiosa per aver pagato 200000 euro ad esponenti della ‘ndrangheta, il “celeste” ha ubbidito al diktat del Carroccio ma, soprattutto, ha seguito il consiglio di don Angelino Alfano, azzerare la giunta, appunto. Un semplice rimpastino, una piccola riscaldata alla minestra et voilà il gioco è fatto, non è successo assolutamente nulla, tutto come prima anzi, meglio di prima.
Del resto siamo in Italia e il termine dimissioni non è previsto nel vocabolario dei nostri politici, tutti novelli Bronzi di Riace.
E proprio dalle coste calabre, sfidando le correnti di Scilla e Cariddi e sovvertendo le previsioni dei bookmaker inglesi, è sbarcato in sicilia per sfidare l’apatia del popolo siculo Beppe Grillo leader del Movimento 5 stelle.
L’Italia è uno strano paese.
A scuotere la classe politica non sono gli scandali e le continue ruberie dei suoi esponenti ma un …comico, accusato di populismo, divenuto l’eroe dell’antipolitica, come se la politica non avesse già i suoi eroi, molti dei quali con diverse condanne sulle spalle.
Grillo, novello garibaldino, con tutte le contraddizioni del suo movimento, è sbarcato per sostenere la corsa alla regione del candidato 5 Stelle Giancarlo Cancelleri, un signor nessuno che, ovviamente, non vincerà, essendo i giochi della Trinacria ristretti a tre personaggi in cerca d’autore: Crocetta, Miccichè e Musumeci.
L’altro campione della politica isolana Fava sembra tagliato fuori, non solo perché si è dimenticato di trasferire in tempo la sua residenza in Sicilia, come prevede la legge, quanto piuttosto per la sua inconsistenza politica.
I tre personaggi in cerca d’autore invece non sembrano avere simili problemi.
Crocetta sindaco antimafioso di Gela, non ha avuto alcuna esitazione, sceso nell’agone politico ha subito individuato i suoi alleati: gli ex compagnucci di Totò Vasa Vasa, devoto della madonna, attualmente ospite delle patrie galere, dove sta scontando la sua condanna per mafia.
“Croci”, che ha promesso di non far sesso se verrà eletto, come se l’unico pensiero dei padri di famiglia siciliani fosse il numero di ..scopate del futuro presidente della regione piuttosto che il numero delle mensilità non pagate, non sembra curarsi molto delle critiche che gli sono piovute addosso per questa scelta , apparentemente, strana di allearsi con l’UDC. Lui, dice, ha fatto un patto con i suoi alleati ed ha precisato “ l’UDC è cambiata, non li mollo”.
Non abbiamo dubbi: ecco un esempio di …. cambiamento in corsa, dalla sera alla mattina: www.liberoquotidiano.it/news/italia...ue-partiti.html
Sul leader di Grande Sud, “polverina” Miccichè, non vale la pena soffermarsi, le sue recenti esternazioni sulla inopportunità di intitolare l’aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino da sole bastano ed avanzano, diversamente dovremmo dar fondo alle scorte di Citrosodina.
E mentre il Grillo nazionale sale sull’Etna e cerca di pungolare la coscienza dei siculi “meglio un salto nel buio con dei ragazzi puliti che un suicidio assistito con i politici che avete qua”
il terzo candidato Musumeci è alle prese ..con il nuovo che avanza: Dino Oteri, candidato a Messina per la lista di Nello, è costretto a dimettersi, si era dimenticato di notiziare i compagni di avventura ed i cittadini che avrebbero dovuto votarlo di aver subito, in primo grado, una condanna a sei anni per estorsione. Quisquilie.
A proposito di …nuovo che avanza: registriamo la discesa o l’ascesa in campo ( a seconda dei punti di vista) di Toti che non è uno dei comici del duo Toti&Totino” ma nientepopodimenochè il figlio dell’ex presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, il quale, nelle pause del processo per concorso esterno in associazione mafiosa, ha pensato bene di dare delle lezioni di buona politica al suo figliolo: infatti, nonostante la Regione sia sull’orlo della bancarotta, nonostante don Raffaè sia dimissionario ed indagato, continua senza sosta a nominare consulenti esterni.
Non si può dire che don Raffè non sia lungimirante, infatti, mentre i precari assediano Palazzo d’Orleans il governatore ha pensato bene di …mettere in salvo le 12 galline padovane custodite del giardino del palazzo trasferendole a Catania scortate dalla polizia….. per la serie “ gallina vecchia fa buon brodo …bisogna salvarla o ..rigenerarla ” .

Edited by °Lilo° - 15/10/2012, 13:56
view post Posted: 3/10/2012, 11:52 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
CATANIA - Avrebbero sottoposto ad usura un imprenditore edile che, sopraffatto dai debiti così contratti, il 30 marzo scorso tentò il suicidio a Catania dal ponte di Viale Artale Alagona, sul Lungomare di Ognina, ma fu bloccato grazie all'intervento dei carabinieri.

In seguito alle indagini scaturite da quell'episodio i carabinieri della compagnia di Piazza Dante hanno arrestato, con l'accusa di usura, due persone, Giovanni Piacente, un pescatore di 60 anni, e Antonio Mannino, un venditore ambulante di 45. È stata la vittima a denunciarli. I militari hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.

Le indagini, dirette dalla Procura, furono avviate agli inizi dell'aprile scorso: l'imprenditore confidò ai militari che lo salvarono di essere sopraffatto dai debiti contratti negli anni con gli usurai e denunciò i suoi strozzini. Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di Piacente e Mannino che avrebbero prestato alla vittima, separatamente e a più riprese, alcune decine di migliaia di euro a un tasso usurario che oscillava, a seconda della cifra richiesta, tra il 34% e il 74%.

Secondo quanto accertato, l'imprenditore avrebbe corrisposto ai due circa 115 mila euro in contanti e cambiali. Gli investigatori sottolineano come sia stata la "piena collaborazione" dell'imprenditore a consentire agli di raccogliere gli elementi che hanno portato ai due arresti. Durante le indagini, ancora in corso, sono emerse altre vittime, tra cui un pensionato, un professionista ed un operaio, anch'essi sopraffatti dai debiti
view post Posted: 3/10/2012, 00:03 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
CATANIA.Un arsenale composto da fucili, carabine, revolver e munizioni è stato sequestrato a Catania dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo in un'abitazione di campagna di contrada Passo Martino nel quale sono state sorprese quattro persone, che sono state arrestate, una delle quali legata da vincoli di parentela con con il boss Nitto Santapaola. Tutti e quattro sono stati sorpresi mentre erano intenti alla manutenzione delle armi.

All'operazione ha preso parte personale del 12/mo Nucleo Elicotteri. Gli arrestati, con l'accusa di detenzione illegale di armi in concorso, sono Vincenzo Placenti, imparentato con Santapaola, e Carmelo di Salvo, entrambi di 33 anni, e due incensurati, S.A., di 29 anni, e C.G., di 37. Le armi sequestrate sono due revolver calibro 38, un "Iver Jhonson" e un "Webley & Scott", una carabina "Anschutz" calibro 22, un fucile semiautomatico "Luigi Franchi" calibro 12 con la canna ed il calcio modificati, un fucile a pompa "Mossberg" calibro 12, due moschetti "Vetterli", calibro 7,5, una baionetta completa di fodero e 300 munizioni di vario calibro. Le armi, perfettamente funzionanti ed in buono stato di conservazione, saranno sottoposte ad accertamenti tecnici presso il laboratorio balistico del Ris di Messina per accertarne la provenienza ed il loro eventuale impiego in episodi cruenti del passato che hanno visto il coinvolgimento del clan Santapaola-Ercolano.
view post Posted: 1/10/2012, 08:59 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
RAGUSA - Il presunto vertice di una pericolosa cosca della Stidda, l'organizzazione criminale che in alcune zone della Sicilia si contrappone a Cosa nostra, è stato smantellato questa notte dai carabinieri del Comando provinciale di Ragusa. Cinque persone, ritenute tra capi e luogotenenti, sono state arrestate su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Catania con l'accusa di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione aggravate ai danni di imprenditori del luogo e detenzione di armi comuni e da guerra e munizioni. Tutti gli arrestati sono di Comiso e Ragusa. Nel corso dell'operazione, denominata in codice "Chimera", sono stati sequestrati 2 kalashnikov, 4 pistole, un fucile da caccia e numerose munizioni di vario calibro che secondo le indagini la cosca aveva acquistato in Calabria.
view post Posted: 27/9/2012, 13:18 Sicilia: la fauna - Fotografi Per Caso, I Nostri Scatti
Dovrebbe essere uno di quegli animaletti...biblici, la Locusta

Una sorta di grillo in formato extra
view post Posted: 25/9/2012, 09:00 Sicilia: la fauna - Fotografi Per Caso, I Nostri Scatti
Nome comune: Riccio
Nome scientifico:Erinaceus europaeus


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view post Posted: 24/9/2012, 14:47 Continuo ad essere convinto... - Off Topic
“Continuo ad essere convinto che intitolare l’aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino, significa che ci si ricorda della Mafia, “L’aeroporto di Palermo lo intitolerei ad Archimede o ad altre figure della scienza, figure che suscitano pensieri positivi” ha detto il leader di Grande Sud, candidato alla presidenza della Regione.


A scriverlo è il candidato governatore Gianfrancuzzo Miccichè.
Non è la prima volta che Gianfrancuzzo si pronuncia su quest’argomento e, viene da pensare, non sarà nemmeno l’ultima (purtroppo).
La cosa paradossale è che, probabilmente, ci sarà chi darà il voto a questo signore, non dimentichiamo infatti che negli anni passati gli “ovisiculi elettori” chiamati a scegliere tra Totò Cuffaro e Rita Borsellino scelsero il primo, attualmente ospite delle patrie galere.

Continuo ad essere convinto che questa terra meriti rispetto.
Continuo ad essere convinto che questa gente meriti di aumentare la forza lavoro nel settore agricolo non di rappresentare i siciliani all’Ars.
Continuo ad essere convinto che ogni siciliano che abbia terminato le scuole dell’obbligo debba, nel chiuso della cabina elettorale, passarsi la mano sulla coscienza ancor prima di vergare la X sulla scheda;
Continuo ad essere convinto che, purtroppo,…saranno pochi quelli che lo faranno

P.S. qui trovate una breve scheda riassuntiva del …nostro eroe del marketing turistico

http://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Miccich%C3%A9
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