Posts written by Tex

view post Posted: 4/12/2012, 20:47 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
MESSINA - Estorsioni, sequestro e cinque arresti. A Messina, nel mirino del racket era finita una grande azienda di distribuzione alimentare. Nel video, le immagini riprese dalla polizia di Stato durante l'operazione.

http://livesicilia.it/2012/12/04/messina-o...polizia_225520/
view post Posted: 24/11/2012, 10:10 Un Angelo a Milano - Off Topic
Ci sono notizie che emozionano, come questa
http://www.corriere.it/cronache/speciali/2...e58b0f7cd.shtml


Sarebbe bello che se ce ne fosse uno in ogni città
view post Posted: 24/11/2012, 10:07 Quarto grado: e se non fosse solo una..trasmissione? - Off Topic
E' una trasmisssione, la trasmissione di chi sa di essere ai ...titoli di coda e vorrebbe rivedere il film delle porcate fatte in questi ultimi 20 anni
view post Posted: 20/11/2012, 22:34 Vaticanum. Il manoscritto esoterico - In Punta di Versi
Chi era davvero Gesù? Chi scrisse i vangeli? Cosa “nascondono” le sacre scritture?
Lo saprete solo..leggendo questo romanzo del giornalista Rodrigues Dos Santos José.
Un thriller abbastanza intrigante che potrà anche sorprendervi
view post Posted: 20/11/2012, 22:17 Locanda Cerami - Il Gambero Rozzo
Ragazzi, avete pensato ad aprire un locale? Con tutta le sbafa..emmh "l'esperienza" che avete accumulato il successo sarebbe garantito :)
view post Posted: 20/11/2012, 22:11 Beni sequestrati e confiscati 2012 - Quattrocentosedicibis
PALERMO - Beni per un valore di circa 300mila euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo nei confronti di Castrense Balsano, 39 anni, originario di Monreale, figlio di Giuseppe Balsano, boss morto suicida in carcere nel 2005.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. Il Tribunale, sulla base di un processo indiziario, ha disposto il sequestro di nove locali cantinati per un valore complessivo di circa 300 mila euro.
view post Posted: 15/11/2012, 01:29 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
CATANIA - Giovanni Di Mauro, 33 anni, ritenuto organico al clan mafioso Laudani, è stato arrestato a Camporotondo Etneo da carabinieri per tentativo d'estorsione. L'uomo deve scontare la pena residua di 5 anni e 8 mesi di reclusione. Il reato contestato sarebbe stato commesso a Trecastagni nel giugno del 2007. L'arrestato è stato condotto nella casa circondariale di Bicocca a Catania.
view post Posted: 14/11/2012, 14:28 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
PATTI. Agostino Guidara, di 40 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto, e Antonino Marino, di 33, di
Gioiosa Marea, in provincia di Messina, sono stati arrestati dalla polizia per tentativo di estorsione in concorso ai danni di un imprenditore edile.
Avrebbero preteso dalla vittima che venisse loro affidato in subappalto un lavoro di sbancamento e per costringerla a cedere alla richiesta avrebbero compiuto diversi danneggiamenti e furti di benzina ai danni dei mezzi dell'impresa. Gli agenti hanno notificato a Guidara e Marino una ordinanza di custodia cautelare emesso dal Gip di Patti Maria Pina Scolaro.

Edited by Tex - 16/11/2012, 13:29
view post Posted: 13/11/2012, 01:26 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
Ha un nome l'uomo che ha fornito ai boss di Cosa nostra l'esplosivo per le stragi del 1993, ma anche per gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Si chiama Cosimo D'Amato, ha 57 anni, vive a Santa Flavia, centro alle porte di Palermo: ufficialmente, è solo un pescatore, che non ha mai avuto alcun guaio con la giustizia, ma è cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, già condannato per le stragi. Gli investigatori della Dia l'hanno arrestato sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Firenze Anna Favi, su richiesta della Procura che indaga sugli eccidi del 1993.

Per l'individuazione di D'Amato sono state determinanti le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. “Circa un mese e mezzo prima della strage di Capaci – ha messo a verbale l'ex sicario del clan Brancaccio - vengo contattato da Fifetto Cannella, mi dice di procurare una macchina più grande che dobbiamo prelevare delle cose. A piazza Sant’Erasmo, ad aspettarci, c’erano Cosimo Lo Nigro e Giuseppe Barranca. Noi aspettavamo anche Renzino Tinnirello. Quindi siamo andati a Porticello, ci siamo avvicinati alla banchina e c’erano tre pescherecci ormeggiati: siamo saliti sopra uno di questi e nei fianchi erano legate delle funi, quindi abbiamo tirato la prima fune e c’erano praticamente semisommersi dei fusti, all’incirca mezzo metro per un metro. Quindi, abbiamo tirato sulla barca il primo fusto, poi il secondo e li abbiamo trasferiti in macchina”.

Su queste dichiarazioni
hanno lavorato i pm di Firenze, ma anche i colleghi della Procura di Caltanissetta, che si occupano dei misteri del '92: a bordo di una di quelle imbarcazioni ci sarebbe stato D'Amato, il regista della delicata consegna. Racconta Spatuzza: "Su un'imbarcazione abbiamo trovato un ragazzo, si chiama Cosimo, un biondino che all'epoca aveva 30 anni". Attraverso una serie di indicazioni fornite del pentito, gli investigatori della Dia sono arrivati al cugino di Lo Nigro.

"Era Cosimo che si occupava del recupero dell'esplosivo in mare", ha spiegato ancora Spatuzza. "Lo prendeva da alcuni ordigni della seconda guerra mondiale rimasti nei fondali davanti Palermo". I rifornimenti sarebbero proseguiti anche durante il 1993. "Per le stragi mafiose è stato utilizzato sempre lo stesso esplosivo, che proveniva dallo stesso luogo", conferma il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi. Scrive il gip di Firenze nel suo provvedimento: "Le consulenze già svolte dai periti hanno evidenziato in ciascuna delle cariche esplosive utilizzate per le stragi i medesimi componenti, miscelati: sono da rincondurre ad esplosivi di tipo militare e segnatamente tritolo (o Tnt), T4 (o Rdx), e Pentrite (o Petn)". Per la strage di Capaci, furono utilizzati 500 chili di esplosivo. Per via d'Amelio, 100 chili. Per l'attentato di Firenze, la carica era da 250 chili.

Le indagini di Caltanissetta sul pescatore palermitano sono ancora in corso, anche per verificare eventuali complicità. Di certo, l'operazione di recupero in mare è da addetti ai lavori: così è tornata l’ombra di esperti artificieri che potrebbero aver collaborato con i boss. Ma su questo aspetto le dichiarazioni del collaboratore Spatuzza sono ancora coperte dal segreto istruttorio. E a Caltanissetta, D'Amato è tecnicamente ancora un indagato a piede libero.

Le indagini di Firenze, invece, si sono concluse nelle scorse settimane: D'Amato è adesso accusato di concorso in strage, per aver procurato l'esplosivo utilizzato negli attentati di via Fauro a Roma (14 maggio 1993), via dei Georgofili a Firenze (27 maggio 1993), San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro a Roma (28 luglio 1993), via Palestro a Milano (27 luglio 1993). L'uomo avrebbe fornito il tritolo anche per il fallito attentato allo Stadio Olimpico di Roma del 23 gennaio 1994.

Indagini e riscontri
Spatuzza non conosceva il cognome di "Cosimo il pescatore". Sapeva però che era molto vicino a Cosimo Lo Nigro. Gli investigatori della Dia hanno iniziato la loro indagine facendo un controllo all'ufficio anagrafe di Santa Flavia: è così emerso che esistono solo sette persone con il nome Cosimo nate fra il 1955 e il 1968. Solo due, però, fanno i pescatori a Porticello. E uno è il cugino di Lo Nigro.

Nel dicembre 2010, gli investigatori della Dia di Caltanissetta fecero in gran segreto un sopralluogo a Santa Flavia, insieme con Spatuzza. Il pentito portò i funzionari della direzione investigativa antimafia in una viuzza del paese, via Buonarroti: "Qui sono stato su indicazione di Lo Nigro - spiegò - per cercare Cosimo". Proprio in via Buonarroti abitava la famiglia D'Amato.

Il ruolo attuale di D'Amato
Secondo la ricostruzione della Procura di Firenze, Cosimo D'Amato sarebbe ancora un insospettabile a disposizione della famiglia mafiosa di Brancaccio. Insomma, il braccio operativo dei boss Filippo e Giuseppe Graviano, ormai in carcere dal 1994. Il 31 ottobre 2007, il pescatore di Porticello era stato fermato dalla polizia di frontiera a Courmayer. Tre anni prima, i carabinieri l'avevano controllato a Noceto, in provincia di Parma. In entrambi i casi, Cosimo D'Amato era in compagnia di pregiudicati che sono risultati vicini anche loro alla famiglia Graviano. Il sospetto degli inquirenti è che negli ultimi anni D'Amato sia stato reclutato nella schiera di incensurati che hanno gestito il grande patrimonio dei Graviano.

I familiari delle vittime
"L'arresto di D'Amato è indubbiamente una buona notizia, bisogna renderne merito a chi a permesso tutto ciò, ma non ci piacciono le enfatizzazioni", dice Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili: "Non vorremmo che si spostasse l'attenzione da cose più gravi, come la trattativa fra Stato e mafia, di cui si parlerà fra qualche giorno a Palermo. Non è un nome in più o un nome in meno che fa la differenza, sappiamo già tutto, anche grazie alle indagini di magistrati che non ci sono più, come Gabriele Chelazzi. Quelli che mancano all’appello sono i nomi dei concorrenti non mafiosi nella strage".
(12 novembre 2012) © Riproduzione riservata

Fonte La Repubblica



amato

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view post Posted: 13/11/2012, 00:05 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
RAGUSA- Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa è stata notificata dai carabinieri del comando provinciale di Ragusa a quattro persone, già detenute, ritenute i componenti di una cosca della 'stidda' che gestiva il racket delle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti della zona di Comiso. I provvedimenti, con l'aggravante di essere una formazione armata e finalizzata alle estorsioni, sono stati emessi su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania. Nel corso dell'inchiesta, denominata 'Chimera', dall'1 ottobre scorso ad oggi sono state arrestate otto persone tra presunti capi, luogotenenti e gregari dell'organizzazione.

Sono ritenuti i componenti di una cosca della 'stidda' che gestiva il racket delle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti della zona di Comiso. Con questa accusa i carabinieri hanno notificato, presso le case circondariali di Catania-Bicocca e Ragusa, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei detenuti: Giuseppe Guastella, 50 anni, Lorenzo Licausi, 62 anni, Nunzio Di Bennardo, 37 anni e Salvatore Servo, 38 anni. Gli indagati secondo il gip del tribunale di Catania erano in possesso di armi. Di Bennardo è anche accusato di spaccio di cocaina.


SIRACUSA- Un uomo di 36 anni, Vincenzo Lia, sfuggito alla cattura giovedì scorso nell'ambito dell'operazione "Idria", è stato catturato dai carabinieri a Francofonte, in provincia di Siracusa. Lia era l'unico risultato irreperibile. Durante l'operazione erano stati emessi 11 provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti appartenenti a un gruppo criminale responsabile di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. L'arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Siracusa.






view post Posted: 9/11/2012, 13:01 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
AUGUSTA. Undici persone sono state arrestate all'alba di stamane dai carabinieri di Augusta (Siracusa) con l'accusa di far parte di un gruppo criminale, operante a Francofonte, responsabile di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. L'operazione è stata denominata «Idria». I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip del Tribunale di Siracusa su richiesta della Procura.

I militari hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nove persone sono sono state poste ai domiciliari. Altre due sono state sottoposte all'obbligo di firma. Le indagini hanno fatto luce su una rilevante attività di spaccio di marijuana nella villa comunale "Idria" di Francofonte - da cui il nome dato all'operazione - da parte di una banda che si approvvigionava attraverso coltivazioni locali e si avvaleva della piazza di Catania per la successiva distribuzione, ricavandone ingenti profitti. L'attività investigativa ha visto in alcuni casi i militari dell'Arma travestiti da giardinieri e netturbini. Durante le indagini, cominciate all'inizio del 2010, sono stati sequestrate 40 piante di canapa indiana, per 995 grammi complessivi - nascoste tra la vegetazione, in prossimità delle rive di un fiume in una zona impervia del territorio comune di Francofonte - 73 dosi di marijuana, per complessivi 442 grami, 51 grammi di cocaina, parte dei quali suddivisi in dosi, 480 euro ritenutie provento dello spaccio e materiale usato per confezionare la droga. In carcere è finito Salvatore Lo Presti, di 31 anni. Sono stati posti ai domiciliari Andrea Mollica, di 29 anni, Alessandro Giarrusso, di 32, Giovanni Cutugno, di 30, Vittorio Amato, di 47, Davide Amato, di 42, Gaetano Vinci, bracciante agricolo, Daniele Lo Presti, di 27. Obbligo di firma per P.C., di 34 anni, e C. O., di 35.
Nel corso dell'attività i carabinieri hanno fatto ricorso al cosiddetto “arresto ritardato” per non compromettere l'attività d'indagine, sottoponendo alla misura degli arresti domiciliari per spaccio Maria Di Rosolini, casalinga di 21 anni, Eros Martino Longo, di 23, Giovanni Deuscitti, di 28.


view post Posted: 8/11/2012, 14:09 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis

Camporotondo Etneo
Arrestato presunto affiliato al clan Santapaola


CATANIA - Un uomo di 39 anni, Vincenzo Guzzetta, ritenuto dagli investigatori vicino al clan mafioso Santapaola, è stato arrestato dai carabinieri a Camporotondo Etneo perché deve scontare una pena residua di 12 anni e 11 mesi di reclusione per associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione, reati commessi a Catania prima del 2001. L'uomo è stato rinchiuso nel carcere di Bicocca. I militari hanno eseguito nei suoi confronti un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, scaturito dall'operazione denominata "Cassiopea", condotta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania nel dicembre del 2002.

L'operazione aveva coinvolto 73 persone ritenute responsabili a vario titolo di avere fatto parte di un'associazione di tipo mafioso dedita alla commissione di una serie indeterminata di delitti contro la persona (quali gli omicidi), contro il patrimonio (quali rapine, furti ed estorsioni) e di delitti di altro genere. L'associazione sarebbe stata dedita anche all'acquisizione in modo diretto e indiretto del controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici ed alla realizzazione, comunque, di profitti o vantaggi ingiusti e a impedire od ostacolare il libero esercizio del voto in occasione delle consultazioni elettorali.

Con le aggravanti di essere l'associazione armata e di avere gli associati finanziato le attività economiche di cui avevano assunto il controllo con il profitto dei delitti commessi. Tra le estorsioni contestate a Guzzetta quella ai danni di un negozio di abbigliamento di Misterbianco, tuttora attivo, i cui titolari erano stati costretti a pagare otto milioni di lire in due soluzioni semestrali.Ultime flash:

view post Posted: 5/11/2012, 10:41 Beni sequestrati e confiscati 2012 - Quattrocentosedicibis
PALERMO - Beni per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri a tre esponenti della cosca mafiosa di Villabate (Palermo). Si tratta del reggente Giovanni D'Agati, che avrebbe preso le redini del clan dopo gli arresti di Nicola e Antonino Mandalà, e dei fratelli Maurizio e Davide Di Peri, figli del boss Giuseppe, ucciso il 14 marzo 1995 insieme al figlio Salvatore.

Il provvedimento è collegato alle indagini scaturite dall'operazione "Senza Frontiere" del giugno del 2009 che portò all'arresto di 12 persone tra vertici e affiliati alla famiglia mafiosa di Villabate che curò la latitanza del capo di Cosa nostra Bernardo Provenzano. Secondo gli accertamenti dei carabinieri del comando provinciale di Palermo, il patrimonio sequestrato sarebbe stato accumulato illecitamente sia attraverso la sistematica imposizione del pizzo ai danni di imprenditori e commercianti, sia attraverso complesse operazioni di riciclaggio in attività lecite.

In particolare Giovanni D'Agati avrebbe gestito il racket delle estorsioni nel territorio, mentre i fratelli Di Peri sarebbero i reali titolari di due agenzie di scommesse intestate a due prestanome, Fabio Ribera e Giovanni Montaperto. Tra i beni sequestrati figurano immobili, appezzamenti di terreno, svariati conti correnti, attività commerciali nel settore alimentare e nella rivendita di caffè, agenzie di scommesse e perfino tre cavalli da corsa.
view post Posted: 5/11/2012, 10:41 Il sole a scacchi 2012 - Quattrocentosedicibis
CALTAGIRONE (CATANIA) - Cinque persone sono state arrestata nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Caltagirone contro il racket delle estorsioni nel Calatino. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla polizia di Stato.
view post Posted: 31/10/2012, 20:22 Beni sequestrati e confiscati 2012 - Quattrocentosedicibis
MESSINA. I carabinieri hanno confiscato beni per circa 25 milioni di euro a Vincenzo Pergolizzi, 59 anni, sottoposto contestualmente alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di quattro anni. E' la confisca di beni più cospicua registrata nella provincia di Messina. I beni erano stati sequestrati a Pergolizzi nel novembre del 2010.

L'imprenditore era stato accusato di favoreggiamento personale nei confronti di esponenti della criminalità organizzata del catanese e del messinese. In particolare, è emerso che Pergolizzi aveva rapporti con il boss etneo Salvatore Cappello e con il capomafia di Barcellona Pozzo di Gottto Carmelo Vito Foti riuscendo così ad affermarsi sul mercato, nel settore dell'edilizia e del commercio di prodotti della panificazione.

La confisca ha riguardato diverse società; sei appartamenti; quattro terreni; un fabbricato con annesso terreno e due immobili a Messina. Sono stati confiscati anche quattordici
automezzi, tra cui una Cadillac e una Jaguar, un'imbarcazione di oltre 20 metri e 22 conti bancari.
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