Beni sequestrati e confiscati, 2011

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view post Posted on 8/1/2011, 09:20




Palermo, 7 gen. - Beni per oltre 2 milioni e mezzo di euro sono stati confiscati a Vincenzo Collesano, palermitano di 57 anni, boss si spicco della cosca di Partanna-Mondello e attivo soprattutto sul fronte del racket delle estorsioni. Il provvedimento, disposto da tribunale di Palermo, e' stato eseguito dagli uomini del Gico della Guardia di Finanza.
Collesano, delfino dell'allora reggente Francesco "Ciccio" Di Blasi e in contrasto col fratello Rosario, a sua volta vicino al vice-reggente Salvatore Davi', e' stato destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere scattata nel gennaio 2007 nell'ambito dell'operazione "Occidente", per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e estorsione aggravata. Tra i beni confiscati, intestati a Collesano e ai suoi familiari, un'azienda commerciale con sede in Palermo, specializzata nell'installazione di impianti idraulici sanitari, intestata alla moglie, del valore di 520 mila euro, terreni, quattro appartamenti e un garage del valore di oltre 2 milioni di euro, nonche' disponibilita' finanziarie per circa 50 mila euro, per complessivi 2.586.717 euro. (AGI)
 
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view post Posted on 15/1/2011, 13:02




Palermo, maxi-sequestro di beni al cugino di Riina



PALERMO - Beni per un valore complessivo di oltre di 16,7 milioni di euro sono stati sequestrati dal Gico della Guardia di Finanza a Bernardo Riina, 72 anni, cugino del capo di Cosa Nostra Totò Riina.

Arrestato quattro anni fa, Bernardo Riina è stato condannato nel 2008 dalla Corte d'Appello di Palermo a otto anni di reclusione per associazione mafiosa e favoreggiamento nei confronti di Bernardo Provenzano, di cui avrebbe coperto la latitanza recandosi più volte presso il covo in cui fu arrestato a Montagna dei Cavalli.

Tra i beni confiscati, intestati all'indagato e ai suoi familiari, tre aziende agricole, del valore di 1,8 milioni di euro, 40 tra terreni e fabbricati rurali, per un'estensione complessiva di oltre 500mila metri quadrati ed un valore superiore a 14,5 milioni di euro, autovetture, macchine e attrezzature agricole del valore stimato in 370mila euro circa, nonchè conti correnti, libretti postali ed altre disponibilità finanziarie per 30mila euro.
 
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view post Posted on 20/1/2011, 19:34




Sequestrati beni per 22 milioni nel Trapanese



TRAPANI - La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore complessivo di 22 milioni di euro intestati, o comunque riconducibili, ad alcune persone indicate dagli investigatori come "vicine" al boss latitante Matteo Messina Denaro.

I presunti fiancheggiatori erano già stati raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 9 giugno 2009, nell'ambito dell'operazione 'Golem'. Tra i reati contestati anche l'associazione mafiosa.

Aziende, terreni, immobili e conti correnti sono stati sequestrati a Mario Messina Denaro, 59 anni, cugino del boss; Francesco Luppino, 55; Vito Angelo Barruzza, 47; Leonardo Bonafede, 79; Salvatore Dell'Aquila, 50; Franco Indelicato, 41; Leonardo Ferrante, 67.

Secondo le indagini, ciascuno di loro avrebbe svolto un'attività di rilievo in seno alla famiglia mafiosa del trapanese, favorendo la latitanza di Matteo Messina Denaro e mantenendo un costante collegamento tra quest'ultimo con gli altri associati ancora in libertà e con altri boss che in quel momento erano latitanti, come Sandro e Salvatore Lo Piccolo.

Tra i beni sequestrati cinque immobili situati tra Castelvetrano (Tp) e Mendicino (Cs), un fabbricato industriale a Castelvetrano, tutti riconducibili a Mario Messina Denaro; quattro immobili e diversi terreni fra Castelvetrano e Partanna Trapani, riconducibili a Leonardo Ferrante; due immobili, di cui uno a destinazione industriale, ed un terreno, fra Castelvetrano e Campobello di Mazara (Tp), riconducibili a Francesco Luppino; un immobile e numerosi terreni a Campobello di Mazara, tutti riconducibili a Salvatore Dell'Aquila; due immobili e diversi terreni, tra Castelvetrano e Campobello di Mazara, riconducibili a Leonardo Bonafede.
 
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view post Posted on 22/1/2011, 00:22




MESSINA - La Direzione Investigativa Antimafia di Messina ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni e quote societarie per un valore di circa 25 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Messina a carico dell'imprenditore Francesco Scirocco, 45 anni, di Gioiosa Marea(ME).

È sospettato di contiguità con esponenti di spicco dei clan mafiosi della fascia tirrenica della provincia di Messina. La misura di prevenzione patrimoniale scaturisce dalla proposta avanzata dal direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Generale Antonio Girone, integrata dalle indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina.

L'inchiesta della Procura ricostruisce l'ascesa imprenditoriale di Scirocco, sottolineando l'esistenza di un forte profilo sperequativo tra i beni posseduti ed i redditi dichiarati.

Secondo gli investigatori Francesco Scirocco era in affari con Totò Riina e con l'attuale capo di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. Scirocco era attivo nel settore delle energie alternative ed era subentrato all'imprenditore Vito Nicastri nel Consorzio Sta. A Nicastri, recentemente, la Dia aveva sequestrato beni per 1,5 miliardi di euro.

Scirocco, già rinviato a giudizio nell'operazione Icaro, è secondo gli inquirenti legato al clan dei Bontempo Scavo di Tortorici e a quelli di Barcellona Pozzo di Gotto. L'imprenditore sarebbe anche stato il mandante di due tentati omicidi che avevano come obiettivi due avvocati.

Tra i beni sequestrati oggi a Scirocco, numerosi conti correnti, quattro auto di lusso, tra cui una Ferrari F40 e una Lamborghini, un'imbarcazione di 12 metri e società operanti nel settore edile.
 
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view post Posted on 22/1/2011, 15:15




PALERMO - Il Tribunale di Palermo ha sequestrato beni riconducibili al presunto mafioso Giuseppe Pecoraro, 44 anni, di Carini. Il patrimonio sequestrato ammonta a circa 500mila euro ed è costituito da una villa a Carini, da due appezzamenti di terreno, da un'impresa di movimento terra e da vari rapporti bancari. Il nome di Pecoraro emerge nell'indagine sulla cattura dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, e in relazione alla scomparsa del boss Giovanni Bonanno, vittima di "lupara bianca".
 
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view post Posted on 9/2/2011, 11:11




CALTANISSETTA - La polizia di Caltanissetta ha confiscato beni per un milione e mezzo di euro a un pregiudicato di Gela, Nicolò Bartolotta, 55 anni, già sequestrati nell'aprile del 2008. L'uomo ha precedenti per associazione mafiosa, estorsione e fa parte della Stidda. La confisca riguarda quote di partecipazione in alcune società di trasporto, un immobile su tre livelli, un terreno, conti correnti, polizze assicurative, auto e autoarticolati.

Il tribunale ha disposto l'applicazione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno per Bartolotta nel comune di dimora abituale, per la durata di tre anni. Attraverso una serie di intimidazioni, Bartolotta, titolare di una ditta di autotrasporti, era riuscito ad assumere il controllo del trasporto di ortofrutta nel territorio di Gela
 
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view post Posted on 17/2/2011, 22:19




CALTANISSETTA - La Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta ha sequestrato beni per oltre 3 milioni di euro ad Emanuele Nastasi, 55 anni, originario di Gela, ritenuto uomo d'onore del clan degli Emmanuello.

Oggetto del provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta, sono imprese, quote societarie, mobili, immobili e rapporti bancari. Il ruolo di Nastasi in Cosa nostra è emerso nell'inchiesta denominata "In & Out", che ha portato all'arresto di sei persone accusate di mafia e trasferimento fraudolento di valori.

L'uomo, cognato di Crocifisso Smorta, ex boss ora pentito, avrebbe fatto da tramite tra il familiare, detenuto e l'organizzazione mafiosa. Dall'inchiesta emersero anche gli interessi degli Emmanuello negli affari derivanti dall'indotto del polo petrolchimico di Gela.

Sotto sequestro sono finite due ditte individuali - la 'Nastasi Emanuele', impresa edile e "Il Sultano", azienda che commercia mobili -; quote societarie della della 'Ner Costruzioni srl'; un terreno e due fabbricati a Gela; quote di cinque fabbricati in costruzione, sempre nel comune di Gela, due auto, due autocarri, una moto e diciannove rapporti bancari.
 
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view post Posted on 7/3/2011, 12:42




SICULIANA (AGRIGENTO) - Lo stabilimento balneare "Il capitano" e l'omonimo ristorante che si trovano in contrada Foce, nella zona di Siculiana marina sono stati sequestrati dai carabinieri.

Le due strutture commerciali, intestate a Maria Giuseppina Triassi, sono ritenute, dai giudici della direzione distrettuale antimafia, nella disponibilità del marito Giovanni Trapani, 56 anni, accusato di essere un boss di Ficarazzi, (Pa) attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza. Il valore dei beni sequestrati è di circa 3 milioni di euro.

Trapani, nullatenente e destinatario di un assegno di disoccupazione di circa 700 euro mensili, nell'agosto scorso venne arrestato nell'ambito dell'operazione antimafia Iron man che portò all'arresto di otto persone ed all'iscrizione nel registro degli indagati di altre cinque per reati legati alla attribuzione fittizia di beni finalizzata ad impedire l'applicazione della normativa in tema di misure di prevenzione patrimoniale.

Ad emettere il provvedimento di sequestro è stato il gip del tribunale di Palermo, su richiesta dei magistrati della Dda. Nell'ottobre scorso, al presunto boss erano stati sequestrati beni, società, conti correnti, terreni per un valore di quasi tre milioni di euro.
 
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view post Posted on 12/3/2011, 12:32




PALERMO - Il Gico della guardia di finanza ha confiscato beni per un valore di 2,3 milioni ad Antonina Vitale, 48 anni, sorella del capomafia di Partinico Vito Vitale detto "Fardazza". Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo e riguarda in particolare un magazzino, dieci immobili tra appartamenti e casolari e un terreno tutti dislocati a Partinico, nonché un'auto di grossa cilindrata e depositi e disponibilità finanziarie.

La donna nel novembre 2004 è stata arrestata nell'ambito dell'operazione "Terra Bruciata", assieme ad altre 23 persone, per associazione a delinquere di stampo mafioso. A confermare il suo ruolo sono stati i collaboratori di giustizia Michele Seidita e Giuseppa Vitale, sorella di Antonina, i quali hanno evidenziato la sua posizione di rilievo in seno alla famiglia mafiosa di Partinico, quale punto di riferimento per la gestione degli affari, l'imposizione del pizzo alle imprese della zona, nonchè per la cura dei collegamenti con gli affiliati, sia reclusi, come i fratelli Vito, Leonardo e Michele, sia in libertà.

In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, Antonina Vitale, oltre a gestire gli affari della famiglia mafiosa di Partinico, in rappresentanza della quale partecipava a riunioni di mafia, ha svolto principalmente una funzione di "garanzia della tutela dell'ordine" all'interno del clan, preservando il potere dei Vitale. Il 27 ottobre 2007 è stata condannata a 7 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso.
 
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view post Posted on 19/3/2011, 14:57




PALERMO - La sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha disposto la confisca di beni riconducibili al mafioso Pietro Salsiera, 52 anni, per un importo di circa 515 mila euro. Salsiera è in carcere per mafia e perchè coinvolto nella lupara bianca del boss del quartiere Resuttana a Palermo, Giovanni Bonanno, scomparso il 10 gennaio 2006. Salsiera era proprietario di un supermercato in viale Campania che era già stato sequestrato.
 
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view post Posted on 30/3/2011, 13:03




Barcellona Pozzo di Gotto



MESSINA - Beni per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro sono stati sequestrati dal Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) della guardia di finanza nell'ambito di un'operazione diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina. Tra i beni ci sono una società, un'area destinata a un mega-parco commerciale e conti correnti bancari. Il sequestro riguarda un noto professionista di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), coinvolto in numerose inchieste di mafia, che ha scontato tra il 2000 e 2005 una misura di prevenzione personale definitiva.
 
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view post Posted on 7/4/2011, 13:49




MESSINA - I militari del Gico della guardia di finanza hanno sequestrato a Messina beni mobili e immobili per complessivi 260 mila euro a B. R., messinese di 53 anni, ex sorvegliato speciale. L'uomo è accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso, nell'ambito del procedimento 'Panta Rei'. Gli sono stati sequestrati un appartamento del valore di circa 190 mila euro, due garage del valore di 50 mila euro, un posto auto del valore di 10 mila euro ed un'auto del valore circa 12.700 euro. Il sequestro è stato disposto dal giudice Maria Teresa Arena, del Tribunale di Messina, su richiesta del sostituto procuratore, Camillo Falvo. L'indagato avrebbe omesso di comunicare al nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza tutte le variazioni sull'entità e la composizione del patrimonio concernenti elementi per un valore superiore a 10 mila euro.

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PALERMO - La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha disposto la confisca di beni a quattro palermitani, per un ammontare complessivo di oltre un milione. A Leonardo, Pietro e Giuseppe Grippi, rispettivamente di 51, 32 e trent'anni (il primo è padre degli altri due), sono stati sequestrati beni per complessivi 539 mila euro; a Gaetano Badalamenti, 41 anni, per circa 600 mila euro. I primi tre erano già stati raggiunti da un ordine di custodia cautelare, per spaccio e traffico di stupefacenti. I beni confiscati consistono in tre immobili del valore di 170 mila, 189 mila e 180 mila euro. Anche Gaetano Badalamenti era già stato colpito da un ordine di custodia cautelare, ma per associazione per delinquere di stampo mafioso. Tra i beni che gli sono stati confiscati, una ditta individuale 'Badalamenti Gaetano', con sede a Palermo, del valore di 85 mila euro; un immobile con due posti auto annessi, a Villabate (Palermo), del valore di 260 mila euro; un immobile a Palermo del valore di 245 mila euro; una Toyota Yaris del valore di 3.700 euro
 
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view post Posted on 8/4/2011, 00:27
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CATANIA - Beni per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania alla famiglia D'Emanuele, ramo di Cosa nostra legato al clan Santapaola. Il sequestro è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Catania che ha accolto la proposta avanzata dal direttore della Dia, il generale dei carabinieri, Antonio Girone.

Il provvedimento, che rappresenta un proseguo dell'operazione antimafia 'Cherubino' del maggio del 2010 contro le infiltrazioni mafiose nel settore delle onoranze funebri, riguarda beni che gli investigatori ritengono riconducibili a Natale D'Emanuele, indicato come uomo d'onore, e suo figlio Antonino.

Secondo l'accusa i D'Emanuele, utilizzando persone compiacenti, avrebbero diversificato la propria attività imprenditoriale investendo ingenti capitali in attività del settore delle scommesse, ittico, immobiliare e fotografico.

Le indagini della Dia di Catania hanno riguardo un arco temporale compreso tra il 2005 e il 2009.
Dagli accertamenti è emerso che i D'Emanuele avrebbero apportato capitali in una società in difficoltà economica, la 'Blanco pesca Srl', utilizzati per l'acquisto di due motopescherecci.

Inoltre le indagini hanno permesso di accertare investimenti nella ristrutturazione di uno stabilimento balneare del lungomare Plaia, il 'Lido Romina', che era sequestrato a Natale D'Emanuele nel 1994 e dissequestrato nel 2002. Secondo la Dia di Catania la struttura sarebbe stata fittiziamente ceduta a persone compiacenti, che ne hanno modificato la denominazione in 'Sobha'.

Gli investigatori sono inoltre risaliti a due società immobiliari, la 'Edim Srl' e la 'Edil immobiliare Srl', un'agenzia di scommesse e un'impresa operante nel settore dello sviluppo e stampa fotografico intestate o riconducibili sempre ai D'Emanuele.Articoli correlati:

 
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Giudice di pace
view post Posted on 10/4/2011, 00:35




29 Marzo 2011

Caltanissetta: Sequestrati beni per 10 milioni di euro al boss Carmine Seminara


La Dia di Caltanissetta e i Carabinieri hanno sequestrato beni per oltre dieci milioni di euro al boss mafioso Carmine Seminara. Ritenuto dai magistrati capo delle cosche mafiose della provincia di Enna, Seminara, 65 anni originario di Caltagirone (Catania), si trova attualmente recluso, in regime di carcere duro, per una condanna a dieci anni per mafia.

Il provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Enna, ha colpito più di 40 immobili tra terreni e fabbricati, numerosi conti correnti bancari, beni mobili e aziende di allevamento, con quasi un migliaio di capi di bestiame tra bovini ed equini, tutti riconducibili a Carmine Seminara e che si trovano a Piazza Armerina (Enna) e a Mirabella Imbaccari (Catania).
 
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view post Posted on 17/4/2011, 00:45
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Barcellona


Il Gico della Guardia di finanza ha sequestrato a Barcellona Pozzo di Gotto sette immobili, per un valore complessivo stimato in circa 2 milioni e mezzo di euro, ritenuti riconducibili all'avvocato Rosario Pio Cattafi, di 59 anni. Il provvedimento, firmato dal Tribunale misure di prevenzione su richiesta del sostituto della Dda, Vito Di Giorgio, va ad aggiungersi al sequestro di beni per 7 milioni già eseguito lo scorso 30 marzo.
 
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