Il sole a scacchi, 2011

« Older   Newer »
  Share  
°Lilo°
view post Posted on 13/12/2011, 14:21




PALERMO - I carabinieri di Palermo hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un presunto mafioso, ritenuto appartenente al mandamento di Passo di Rigano, e sequestrato una società edile impegnata nei lavori di costruzione di un centro commerciale a Palermo. L'arrestato è Baldassare Migliore, di 44 anni, già coinvolto nel 2008 nell'operazione "Perseo"; l'accusa nei suoi confronti è di tentata estorsione e illecita concorrenza aggravata, in quanto compiute con modalità tipiche delle associazioni mafiose.

L'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, è stata avviata in seguito alla denuncia presentata dai responsabili dei cantieri per la costruzione del centro commerciale Ipercoop di Borgo Nuovo, nell'aprile del 2008, in relazione a vari atti intimidatori e danneggiamenti nei confronti di un'impresa di Agrigento subentrata nell'esecuzione dei lavori.

L'attenzione degli investigatori si concentrò proprio su Migliore, impegnato a garantire in via esclusiva alla propria impresa Ediltransport le attività di movimento terra per conto della società Palermo Recuperi. Dopo l'assegnazione dei primi lavori di sbancamento, la ditta di Migliore era stata estromessa per il mancato rispetto di alcune clausole contrattuali.

Nei giorni successivi l'azienda che era subentrata, l'agrigentina Europa Costruzioni, aveva però subito diverse intimidazioni e danneggiamenti. Le indagini patrimoniali svolte contestualmente dai carabinieri hanno consentito di accertare che i reali titolari della Palermo Recuperi erano Francesco Francofonti e Antonino Vernengo, entrambi arrestati per associazione mafiosa. L'azienda, che è stata sequestrata per questo motivo dal gip, sarebbe stata intestata a partire dal 2001, attraverso vari passaggi societari, a congiunti e prestanome dei due presunti mafiosi ai quali sono stati notificati avvisi di garanzia.
 
Top
°Lilo°
view post Posted on 14/12/2011, 13:00




(AGI) - Palermo, 14 dic. - I nuovi capi dei mandamenti mafiosi di Porta Nuova e Bagheria sono stati individuati a Palermo dai carabinieri che hanno scoperto anche un investigatore infedele, informatore dei mafiosi. Ventotto persone sono state arrestate la scorsa dai militari del Comando provinciale di Palermo, che nell'operazione "Pedro" hanno eseguito provvedimenti restrittivi emessi dalla Dda. In particolare, si tratta di fermi a carico di 22 indagati accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, al traffico di stupefacenti ed alle rapine, e di una richiesta di ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 6 soggetti, gia' detenuti per altri fatti e accusati di associazione mafiosa. Le misure sono state emesse in via d'urgenza per la necessita' di interrompere le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori e di prevenire attentati incendiari o ritorsioni fisiche alle vittime. L'indagine ha ricostruito l'attuale organigramma del mandamento di Porta Nuova e sue relazioni con tutti gli altri mandamenti palermitani e in particolare quelli di Pagliarelli, Santa Maria di Gesu', Brancaccio, Noce, Boccadifalco, Tommaso Natale, Misilmeri e Bagheria. Su quest'ultimo clan si e' poi focalizzata l'attenzione investigativa, e ne sono stati cosi' individuati i vertici che gestivano una diffusa attivita' estorsiva sul territorio di competenza. Calogero Lo Presti detto "Pietro", 59 anni, e Tommaso Di Giovanni, 45 anni, erano secondo l'accusa i capi di Porta Nuova, mentre Antonino Zarcone, 40 anni, era il boss di Bagheria. Fermata anche la "talpa" che passava notizie riservate ai capimafia. Le indagini, durate 15 mesi e condotte anche con intercettazioni video e audio, sono state riscontrate anche dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Oltre a una capillare imposizione del "pizzo", e' emersa l'ingerenza di Cosa nostra nelle attivita' imprenditoriali ed in particolare quelle legate alla "messa a posto" dei principali lavori sul territorio. I gudagni illeciti venivano reinvestiti nel narcotraffico di cocaina, acquisendo all'ingrosso ingenti quantitativi di droga da immettere poi sul mercato siciliano attraverso una rete di spacciatori controllata dai campimafia.
Gli investigatori sottolineano che "si evidenziano, rispetto al passato, concreti segnali di apertura alla collaborazione da parte di commercianti e imprenditori" vittime del racket. (AGI) Rap

 
Top
°Lilo°
view post Posted on 16/12/2011, 08:26




Livesicilia:

carabinieri del Ros stringono il cerchio attorno al superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro: dall’alba è in corso un’operazione che ha decapitato la famiglia mafiosa di Campobello di Mazara (Trapani), ritenuta una delle ultime roccaforti del ricercato numero uno. In manette 11 persone, tra cui lo stesso sindaco di Campobello.
Al centro delle indagini, avviate nel 2006 sotto la direzione della procura distrettuale antimafia di Palermo, c’è quello che è considerato uno dei sodalizi più vicini a Messina Denaro, capo indiscusso della mafia trapanese e ‘punto di riferimento’ per l’intera struttura di Cosa Nostra. Secondo gli investigatori, la famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, storicamente tra le più attive del mandamento di Castelvetrano, avrebbe mantenuto uno stretto collegamento con il ‘boss dei boss’ e, ”attraverso un pervasivo controllo del territorio”, sarebbe riuscita ad ”infiltrare progressivamente le attività imprenditoriali ed economiche dell’area”.
Le 11 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Palermo, tutte ritenute affiliate alla ‘famiglia’, sono accusate a vario titolo di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. Anche il sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravù, in carica dal 2006, è indagato per associazione di tipo mafioso.
 
Top
°Lilo°
view post Posted on 18/12/2011, 18:31




(ANSA) - GENOVA, 17 DIC - I carabinieri del nucleo investigativo di Genova hanno arrestato Camillo Finato, 41 anni, latitante ritenuto associato al clan Madonia. Era ricercato per estorsione e spaccio di droga.

L'uomo, ora detenuto presso il carcere di Marassi dove deve scontare una pena a quasi 8 anni di reclusione, e' accusato di avere taglieggiato per anni alcuni negozianti genovesi, anche con l'aiuto di altri pregiudicati che i militari dell'Arma definiscono ''di spessore''. Finato, secondo gli investigatori, faceva inoltre parte della banda italo-slava dedita al traffico internazionale di stupefacenti smantellata nel marzo dello scorso anno.(ANSA).
 
Top
°Lilo°
view post Posted on 20/12/2011, 12:40




MESSINA - La polizia ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare, una delle quali ai domiciliari, nei confronti dei fratelli Giuseppe e Antonino Cutè e di altre quattro persone, tutti accusati di far parte del clan Mangialupi di Messina che avrebbe collegamenti con la criminalità calabrese e campana. Gli arrestati devono rispondere di associazione mafiosa produzione traffico e spaccio di droga.

In particolare i fratelli Cutè avrebbero organizzato nella loro abitazione in Piazza Verga, nel rione Mangialupi, una vera e propria centrale dello spaccio dove grosse partite di sostanze stupefacenti venivano lavorate per il successivo commercio al dettaglio. Figura chiave nella gestione del traffico era la convivente di uno dei Cutè, unica donna tra gli arrestati, che oltre a presenziare alle trattative, partecipava alla fase del confezionamento e monitorava il controllo del territorio.

Al padre dei due Cutè, Alessandro, e allo zio Giovanni il Tribunale Misure di Prevenzione nel 2010 aveva disposto la confisca di una lussuosa villa a tre piani dove furono trovati marmi pregiati, vasche idromassaggio, mobili costosi, televisori lcd e divani in pelle, rubinetti del bagno rivestiti in oro, letti a baldacchino e altri arredi ricercati. La villetta era abusiva.
 
Top
°Lilo°
view post Posted on 21/12/2011, 09:47




NISCEMI (CALTANISSETTA) - Agenti dei commissariati della polizia di Stato di Niscemi e Caltagirone hanno eseguito nove ordinanze, a vario titolo, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e estorsione. L'inchiesta, coordinata dal procuratore capo di Caltagirone Francesco Paolo Giordano, è denominata "Giosta" e contesta reati commessi nel 2010. Le indagini avrebbero permesso di svelare i meccanismi di spaccio di marijuana, hashish e cocaina e alcune estorsioni a titolari di giostre e installatori di videogiochi. Nessuna delle vittime ha sporto denuncia.

Tra i destinatari degli ordini restrittivi ci sono Carmelo Russo, 39 anni, di Niscemi, Salvatore Valenti detto 'Turi Gela', 28 anni nato a Gela ma residente a Niscemi, Emanuele Gagliano, che sono indagati per estorsione. Il reato di spaccio di droga è contestato Gaspare Nanfaro, 40 anni, di Vittoria, Angelo Cona, 36 anni, di Palagonia, Adriano Di Noto, 27 anni di Niscemi, al tunisino Jomaa Hamda e al gelese Giuseppe Nicastro di 22 anni. Agli arresti domiciliari sono stati invece posti Manuela Monteverdi, 23 anni di Niscemi, Sean Corrado Spezzi, 20 anni di Modica, e Ernesto Salvatore Catanzaro, 23 anni di Caltagirone. È al momento irreperibile un nono indagato.
 
Top
°Lilo°
view post Posted on 23/12/2011, 00:21




CATANIA - Agenti della Squadra Mobile di Catania e di Reggio Calabria, su delega della Procura del capoluogo calabrese, hanno eseguito tra la Sicilia e la Calabria, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone - due delle quali già detenute - ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione e traffico di cocaina con l'aggravante di aver commesso il reato avvalendosi dell'organizzazione logistica della cosca Santapaola. Sono Roberto Illuminato, di 61 anni, Pasquale Barbaro, nato a Platì (Reggio Calabria), di 34, e i detenuti Rosario Tripoto, di 43, al 41 bis, e Santo Tudisco, di 49.

Illuminato è stato rinchiuso nel carcere di Bicocca, a Catania, mentre Barbaro è stato rinchiuso nel carcere di Locri. I provvedimenti restrittivi scaturiscono da uno stralcio di più ampia indagine avviata nel 2008 dallo Sco nei confronti del gruppo di Picanello della cosca Santapaola-Ercolano che consentì di accertare un vasto traffico di droga avviato con esponenti delle 'ndrine calabresi della zona di Platì-Bovalino.

Nell'ambito delle indagini il 17 marzo del 2009 fu arrestato un corriere, Roberto Platania, di 37 anni, trovato in possesso di 2 chili di cocaina acquistata nella zona di Bovalino Marina da Pasquale Barbaro, presunto affiliato all'omonima cosca, intesi Pillari, di Platì. Il successivo 24 dicembre il gip di Catania aveva emesso l' ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti delle quattro persone oggi arrestate. Il 16 dicembre del 2010 il gup del Tribunale di Catania aveva dichiarato la propria incompetenza per territorio ed ordinato trasmettere gli atti al Procuratore della Repubblica a Reggio Calabria e gli arrestati erano stati scarcerati il 12 gennaio del 2011.
 
Top
°Lilo°
view post Posted on 23/12/2011, 12:19




GELA (CALTANISSETTA) - Nicola Palena, 30 anni, affiliato alla "Stidda" di Gela, è stato arrestato ieri dalla squadra mobile di Caltanissetta, con la collaborazione degli uomini cel commissariato di Gela. Palena è stato sorpreso mentre si allontanava dagli uffici di un imprenditore metalmeccanico gelese, al quale aveva appena estorto 1.500 euro.

Lo scorso 7 dicembre gli investigatori avevano notato Palena che discuteva animatamente, per strada, con l'imprenditore taglieggiato. Quattro giorni fa l'estorsore ha fatto visita alla sua vittima, incontro ripreso dalle forze dell'ordine.

Le successive indagini, coordinate dal Pm della Dda di Caltanissetta, Edoardo De Santis, hanno consentito di registrare alcune conversazioni in cui l'imprenditore, in compagnia di altre due persone, faceva chiaramente intendere di essere vittima di un tentativo di estorsione da parte di un esponente della Stidda, il quale pretendeva 2 mila euro, ma l'imprenditore sosteneva di essere disposto a pagarne 1.500, somma che gli investigatori hanno trovato a Palena dopo averlo bloccato.

La vittima ha confermato l'estorsione subita e ha spiegato che il suo estorsore gli aveva chiesto il denaro per aiutare le famiglie dei detenuti.
 
Top
°Lilo°
view post Posted on 31/12/2011, 13:30




Gli arresti ex 416 bis in sicilia,quest'anno,sono stati,approssimativamente,si intende,e solo da quanto risulta dalla raccolta di dati fatta qui su fuori orario,
664.
In totale gli arresti sono stati 734

Edited by Tex - 11/1/2012, 13:39
 
Top
98 replies since 12/1/2011, 23:07   6176 views
  Share