Il sole a .....scacchi 2007

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Tex
view post Posted on 12/10/2007, 13:54 by: Tex
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Gela, frutta in odor... di mafia

GELA (CALTANISSETTA) - Le famiglie mafiose di Cosa nostra e quelle della "stidda" di Gela avrebbero avviato, insieme, un'agenzia che gestiva in monopolio il trasporto nel nisseno della frutta dalla Sicilia alle altre regioni. La polizia ha eseguito quattro ordini di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, Giovambattista Tona.

I provvedimenti sono stati richiesti dal procuratore aggiunto Renato De Natale, e dai sostituti della Dda, Nicolò Marino, Rocco Liguori e Alessandro Picchi. Le ordinanze riguardano: Michele Giuseppe Valenti, di 50 anni, Gaetano Morteo, di 56, Nicolò Bartolotta, di 52 e Orazio Cosenza, di 43, quest'ultimo già detenuto.

Secondo l'accusa avrebbero imposto a tutte le ditte del settore ortofrutticolo di Gela di servirsi dei mezzi e delle attività dell'agenzia che i presunti boss avevano costituito già nel 1997, che era stata chiamata "agenzia Valenti".

In questo modo avrebbero alterato il libero mercato del trasporto dell'ortofrutta a Gela. Il giudice ha disposto anche il sequestro di una decina di Tir.

"È un importante risultato che mette in luce ancora una volta la necessità di colpire l'intermediazione parassitaria mafiosa che uccide i produttori e impoverisce i consumatori". Il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Giuseppe Lumia (Ds) commenta così l'operazione antimafia di Gela, dove le cosche avrebbero gestito il trasporto dell'ortofrutta.

"Un meccanismo perverso - osserva - che non è estraneo all'ingiustificato aumento dei prezzi al consumo di questi anni, come più volte denunciato dalle stesse organizzazioni di categoria, in questo come in altri settori".

Per Lumia "continuare su questa strada significa liberare veramente l'economia di interi territori e incidere concretamente sulla politica dei prezzi al consumo. Alle forze di polizia ed alla Dda di Caltanissetta - conclude - vanno le mie congratulazioni per la brillante operazione condotta con la consueta professionalità e competenza".

12/10/2007

Marsala, arrestato boss latitante

MARSALA (TRAPANI) - Antonino Rallo, 54 anni, indicato dagli investigatori come elemento di spicco delle cosche trapanesi e inserito nella lista dei cento latitanti più pericolosi, è stato arrestato dai carabinieri di Marsala.

Rallo, ricercato da cinque anni, è stato condannato all'ergastolo per associazione mafiosa, omicidio, detenzione e porto illegale di armi.

In manette è finito anche un imprenditore edile di Marsala, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: Michele Giacalone, di 37 anni. Sarebbe stato lui, secondo gli investigatori, a prendere in locazione, tramite un'agenzia immobiliare di Marsala, la villetta di contrada Fossa Runza di Petrosino dove è stato sorpreso il latitante.

Antonino Rallo non aveva armi, nè telefoni cellulari. Nella villetta, i militari hanno trovato soltanto derrate alimentari: tre chili di spaghetti, pomodori e melenzane. Il latitante quando i carabinieri hanno bussato alla porta, ha tentato di darsi alla fuga attraverso una finestra del bagno, sul retro dell'immobile. Ma la casa era circondata e non ha avuto scampo.

Nel corso della conferenza stampa - che si è svolta nella sede del comando provinciale di Trapani dei carabinieri ed alla quale ha preso parte anche il sostituto procuratore della Dda Roberto Piscitello, che con l'aggiunto Roberto Scarpinato ha coordinato le indagini - gli inquirenti hanno sottolineato che l'operazione è stata il frutto di dieci mesi di indagine.


"Con l'arresto di Francesco Vottari a S. Luca e di Antonino Rallo a Marsala si dimostra che la caccia ai latitanti continua con metodo e senza soste". Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, che si è complimentato con i carabinieri per i due arresti eseguiti. "È uno dei modi più importanti - sottolinea Forgione - per far sentire a chi in quei territori si batte contro le mafie che lo Stato è presente ed è impegnato ai massimi livelli.

Non bisogna mai dimenticare che la caccia ai latitanti è forse fra le attività sul territorio più delicate e faticose, perché richiede un impegno continuo di ricerca e di analisi degli elementi. Per questo motivo dobbiamo essere sempre riconoscenti agli uomini ed alle donne delle forze di polizia che fanno parte di questi nuclei anti-latitanti".

12/10/2007
 
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